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Andrea Gandini scolpisce gli alberi morti di Roma

Si chiama Andrea Gandini il ragazzo che da qualche anno ha iniziato a far tornare a vivere gli alberi morti di Roma, scolpendone i tronchi o quel che ne rimane.

Abruzzese di nascita, vive e lavora da sempre a Roma, ma si sposta in tutta Italia per lavori su commissione.

 

L’obiettivo del ventiduenne, come si legge sul suo sito, è quello di “ridare dignità ad uno scarto” attraverso l’intaglio di figure umane, animali o oggetti inanimati sui tronchi spezzati in giro per la città, per riconoscere il valore che ha avuto la vita di quel pezzo di legno in passato.
Che il motivo sia legato a una questione etica e per l’albero stesso, o a un discorso di restauro e abbellimento di un semplice pezzo di legno, l’idea del giovane Gandini è da premiare, sia per l’inventiva e la volontà di svolgere questo tipo di attività senza precedenti, che per la passione e la bravura con cui lavora.

Andrea lavora senza permessi, per accelerare i tempi di svolgimento e per evitare un ingabbiamento della sua creatività.
Sorprende chi passa per strada e lo incrocia mentre scalpella un albero abbattuto, creando sculture di 70 cm circa notabili solo da chi sa osservare.

Sul suo sito è presente una mappa dove è possibile individuare tutti i suoi lavori sparsi per l’Italia (e uno anche in Ungheria) e il forum “Segnalami un tronco”, con cui chiunque può avvertire Andrea della presenza di un ceppo di legno da scolpire.

Dalla passione per il disegno durante le scuole superiori (frequenta il liceo artistico), la  sua storia coi tronchi degli alberi parte per caso dal residuo di un albero fuori casa sua, primo “troncomorto” della serie omonima che, a oggi, conta circa 66 sculture solo a Roma.

Da arte antica che rischia l’estinzione insieme alle sue botteghe d’artigiani, a nuova via per i giovani di creare bellezza.

Ancora una volta, il mondo dell’arte e l’ingegnosità di alcuni, ci insegna quanto importanti sono le cose a cui, spesso, smettiamo di dar valore per il solo fatto di essere diventate vecchie o “brutte”.
Dare una seconda vita a dei tronchi di legno così come lavorarlo per riciclarlo e creare qualcosa di nuovo, è sempre più un’azione degna di importanza.

 

Potete seguirlo sui social alle pagine Facebook e Instagram di “Andrea Gandini”.

Giulia Montani

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Giulia Montani

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