Jeeg Robot torna a Roma, ma stavolta non c’entra Claudio Santamaria coi superpoteri che combatte lo Zingaro Luca Marinelli nel film di Gabriele Mainetti, anche se il film di certo ha ispirato questo gigantesco murales.
È stato fatto dall’artista Solo a Tor Bella Monaca, il quartiere in cui vive il supereroe romano con la maschera di lana di Jeeg.
Il Jeeg ritratto in questa opera è quello vero, creato da Go Nagai per garantirci anni di felicità durante la fanciullezza negli ’80. Al centro dell’opera c’è Miwa, il cui compito è quello di lanciare i componenti a Hiroshi, che sfreccia senza casco con la sua moto e poi si getta da una scarpata, diventa una creatura intermedia, una versione cyborg di se stesso, poi fa una capriola e diventa la testa di Jeeg, in attesa del resto del corpo gentilmente offerto dalla collega.
Un super omaggio per uno degli eroi più più epici e famosi che abbiano mai calcato i palinsesti delle tv regionali negli anni d’oro dell’animazione giapponese, ma anche un modo per non far sentire la gente sola, abbandonata a se stessa.
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