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La bellezza decadente dei dagherrotipi deteriorati dell’Ottocento

Sapete tutti cos’è il dagherrotipo? Vediamo qualche mano alzata, ma forse è meglio spiegare a chi non era nato nel 1800: è stato il primo procedimento fotografico che sviluppava immagini non riproducibili, messo a punto dal francese  Louis Jacques Mandé Daguerre, da cui trae anche il nome. Questo è il procedimento, per gentile concessione di Wikipedia:

“Il dagherrotipo si ottiene utilizzando una lastra di rame su cui è stato applicato elettroliticamente uno strato d’argento, quest’ultimo sensibilizzato alla luce con vapori di iodio. La lastra deve, quindi, essere esposta entro un’ora e per un periodo variabile tra i 10 e i 15 minuti. Lo sviluppo avviene mediante vapori di mercurio a circa 60 °C, che rendono biancastre le zone precedentemente esposte alla luce. Il fissaggio conclusivo si ottiene con una soluzione di tiosolfato di sodio, che elimina gli ultimi residui di ioduro d’argento.”

Quella che vedete qua sotto è una selezione di immagini della Library of Congress  di pubblico dominio. Questi ritratti sono stati realizzati col modello in posa, spesso con un morsetto che teneva la testa, per mantenerla ferma nei minuti necessari. Come potete vedere, i dagherrotipi sono soggetti a modifiche che col tempo li rendono decadenti: sono sensibili a graffi, polvere, capelli, il vetro si può rovinare, creando nuove opere ancora più affascinanti.

Le immagini che vedete qui sotto provengono dallo studio di Mathew Brady, noto per i suoi ritratti di celebrità e per la sua documentazione della Guerra Civile, che gli valse il titolo di Padre del fotogiornalismo.

 

Ritratto del Presidente Americano James Buchanan (fra il 1844 e il 1860)

 

Ritratto di Joshua R. Giddins, del Congresso Americano (fra il 1844 e il 1860)

 

Ritratto di anonima (fra il 1844 e il 1860)

 

Ritratto di trentenne anonima (fra il 1844 e il 1860)

 

Ritratto di Emma Gillingham Bostwick (fra il 1851 e il 1860)

 

Ritratto di anonimo (fra il 1844 e il 1860)

 

Ritratto di James J. Mapes (fra il 1844 e il 1860)

 

Ritratto di un signore di 40 anni con suo figlio di 14 (fra il 1850 e il 1860)

 

Ritratto di un quarantenne e di sua figlia, in tenuta orientale (fra il 1850 e il 1860)

 

Ritratto di una attrice di teatro non identificata  (fra il 1844 e il 1860)

 

Ritratto di anonima (fra il 1850 e il 1860)

 

Ritratto di William C. Bouck (fra il 1844 e il 1859)

 

Ritratto di anonimo (fra il 1844 e il 1860)

 

Ritratto di Mary Woodborn Greenley (fra il 1844 e il 1860)

 

Ritratto di persona non identificata (fra il 1844 e il 1860)

 

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Simone Stefanini

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