Una statua è sempre una celebrazione di un grande uomo o di una grande donna. Una statua antica, poi, spesso ha un tono di epicità ancora superiore. Ecco perché prenderle e umanizzarle diventa un gioco interessante.
Un gioco realizzato dall’artista australiano Matthew Quick, che ha preso statue e monumenti e li ha resi emblemi della quotidianità, facendoli interagire con oggetti di tutti i giorni, come guanti per le pulizie, aspirapolveri, braccioli da mare e molto altro.
Il titolo del progetto, poi, è perfetto: Monumental Nobodies, ovvero Monumentali Nessuno, sorta di monumenti a militi ignoti che non hanno mai vestito la divisa, ma si sono limitati a combattere nella trincea della quotidianità.
Visto? Parlando di statue e celebrazioni ci è venuto spontaneo usare toni altisonanti. È contagioso. Per fortuna il buon Matthew Quick ci riporta con i piedi per terra.
[via faithistorment.com]
Dopo anni in Sardegna, l'edizione 2025 di Temptation Island che si è conclusa con tanti…
Nel panorama della cosmesi accessibile, la linea di prodotti di bellezza Fior di Magnolia venduta…
Una svolta significativa interessa il sistema scolastico italiano con l’introduzione obbligatoria dell’educazione alimentare nelle scuole…
Tra le anticipazioni più attese, spicca la scoperta da parte di Odile di una verità…
Gerry Scotti è indubbiamente uno dei più grandi personaggi della storia dello spettacolo e della…
Nel mare di rimedi casalinghi che circolano sul web, tra bufale e idee balzane, ogni…