Una statua è sempre una celebrazione di un grande uomo o di una grande donna. Una statua antica, poi, spesso ha un tono di epicità ancora superiore. Ecco perché prenderle e umanizzarle diventa un gioco interessante.
Un gioco realizzato dall’artista australiano Matthew Quick, che ha preso statue e monumenti e li ha resi emblemi della quotidianità, facendoli interagire con oggetti di tutti i giorni, come guanti per le pulizie, aspirapolveri, braccioli da mare e molto altro.
Il titolo del progetto, poi, è perfetto: Monumental Nobodies, ovvero Monumentali Nessuno, sorta di monumenti a militi ignoti che non hanno mai vestito la divisa, ma si sono limitati a combattere nella trincea della quotidianità.
Visto? Parlando di statue e celebrazioni ci è venuto spontaneo usare toni altisonanti. È contagioso. Per fortuna il buon Matthew Quick ci riporta con i piedi per terra.
[via faithistorment.com]
Proseguono le trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro 2022-2024 per il…
Il Senato torna a discutere una proposta di legge targata Fratelli d’Italia (FdI) che mira…
Con l’arrivo delle notti più fredde dell’anno, mantenersi al caldo durante il sonno diventa una…
Il Sentiero Italia, con i suoi straordinari 8.000 chilometri, si conferma come il cammino più…
Con l’arrivo di novembre, il panorama astrologico si fa particolarmente intenso, promettendo un mese ricco…
Certi percorsi non si misurano con i chilometri percorsi, ma con le emozioni vissute, con…