Questo artista riscrive le tag dei writer rendendole comprensibili a tutti

Mathieu Tremblin

 

La Street Art è diventata, da tempo, un argomento noto al grande pubblico. Blu e Banksy sono ormai nomi popolarissimi, e molti artisti importanti sono oggi ospitati nei musei più famosi (con le conseguenti polemiche di cui vi abbiamo parlato in diverse occasioni). Nonostante ciò, molte delle regole di questo mondo rimangono ancora difficili da decifrare per chi non è un esperto: una su tutte, le tag dei writers.

Per chi non lo sapesse, la tag è una particolare firma che il writer scrive sui muri. Non viene solo utilizzata per mettere il proprio nome sotto un murales appena concluso, ma la si può trovare ovunque. Per molti si tratta di mero vandalismo, ma per diversi writers, invece, rappresenta un preciso legame con la propria città: è un tentativo di riconquistare un proprio spazio in luoghi dove palazzi – o interi quartieri – non sono per nulla costruiti a misura d’uomo.

 

Mathieu Tremblin

 

Secondo l’artista di Arles Mathieu Tremblin, la tag è un ulteriore strumento per dare sfogo alla creatività del writer. Se nelle tradizionali opere su muro un artista è costretto ad essere molto preciso e a seguire uno schema piuttosto rigido, con la tag può accedere ad una parte più istintiva e libera del suo estro artistico. Da qui nasce il progetto Tag Clouds dove, ispirandosi alle cloud dei siti internet che evidenziano le keywords più cliccate di una pagina, cancella le tag trovate su muri e le riscrive usando dei font leggibili e chiari.

 

Mathieu Tremblin

 

Il mio obiettivo è quello di far conoscere i nomi degli artisti. A volte scelgono nickname senza senso, altre volte, invece, sono molto poetici”. – commenta Mathieu Tremblin – “Spero che il progetto insegni a apprezzare anche questo aspetto del writing. La Street Art è ormai un argomento comune per i mass media e, spesso, è diventato anche uno strumento delle aziende per fare marketing virale. Il mio progetto ridà potere a quell’aspetto più istintivo della Street Art, per morti considerato solo vandalismo. Come un brutto anatroccolo, trasformo le tag rendendo merito a questo tipo di scrittura spontanea, nella speranza di renderlo più comprensibile agli abitanti della città.

 

[via designyoutrust.com]

Sandro Giorello

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Tags: street art

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