Con la sua voce decisa e il cuore in mano, ha regalato al pubblico non solo musica, ma una riflessione profonda e personale sul corpo, la malattia, il perdono e l’odio che ancora oggi si diffonde senza freni, soprattutto sui social. Il racconto a cuore aperto della grande artista.
Un interrogativo che tocca corde profonde, soprattutto in un’epoca in cui l’immagine e la perfezione imposta dagli standard digitali sembrano dominare la percezione di sé e degli altri. La sua domanda, rivolta a chi ancora giudica il corpo altrui senza conoscerne la storia, è il punto centrale di un monologo che ha emozionato, scosso e fatto riflettere.
Il racconto toccante
Durante il Concertone del Primo Maggio a Roma, uno degli interventi più intensi e toccanti è arrivato da BigMama, giovane artista e rapper campana. Le sue parole, accompagnate da un discorso accorato e privo di retorica, sono risuonate forti e chiare: “Il mio corpo mi ha fatto soffrire, mi ha portata in ospedale, mi ha fatto fare la chemio, però io l’ho perdonato. Perché voi non potete perdonare il mio corpo?”.

BigMama – all’anagrafe Marianna Mammone – non è nuova a queste prese di posizione coraggiose. Classe 2000, originaria di San Michele di Serino, in provincia di Avellino, ha fatto della sua voce uno strumento di rivalsa, di lotta, ma anche di guarigione. Cresciuta tra il bullismo e l’incomprensione, ha trasformato le sue ferite in parole, e da quegli insulti è nata la musica. A soli 13 anni, dopo un’aggressione fisica da parte di alcuni coetanei che la prendevano di mira per il suo peso, ha scritto il suo primo brano. Da lì è iniziato un percorso artistico e umano che l’ha portata sul palco dell’Ariston a Sanremo e, più recentemente, al centro della scena al Primo Maggio romano.
Sul palco, la rapper ha denunciato un fenomeno sempre più preoccupante: l’odio online. “Io non ce la faccio più”, ha confessato con sincerità, “nell’ultimo periodo c’è tantissimo odio. Tantissimo”. Un’affermazione che va oltre la dimensione personale, diventando una denuncia collettiva. BigMama non si è limitata a riportare la propria esperienza, ma ha sollevato una questione universale: perché odiamo così tanto? Perché siamo così pronti a puntare il dito, a ferire, a distruggere con le parole?
Secondo l’artista, spesso l’odio nasce da una mancanza interna, da una frustrazione che si riversa sugli altri. “Siete arrabbiati con voi stessi”, ha detto rivolgendosi idealmente agli haters, “ma lo sfogo non è insultare le persone”. Con queste parole, BigMama invita tutti a un cambiamento, a un atto di responsabilità. Perché ogni offesa ha un peso, e può lasciare ferite più profonde di quanto si immagini.
Il suo discorso è culminato con un messaggio di speranza e consapevolezza: “Io ho perdonato il mio corpo”, ha detto con orgoglio. Dopo aver affrontato un linfoma di Hodgkin a vent’anni, che l’ha costretta a sottoporsi alla chemioterapia, BigMama ha imparato ad amare e accettare il suo corpo, nonostante il dolore. Ha trovato in sé la forza di andare oltre, di non trasformare la sofferenza in rancore.
Ecco perché la sua domanda finale è così potente: se lei ha potuto perdonare se stessa e il proprio corpo, nonostante tutto, perché la società continua a giudicarla e a non perdonarla per il solo fatto di esistere al di fuori degli schemi?