Una svolta significativa nelle indagini sull’incidente mortale avvenuto lo scorso maggio sulla Pedemontana che ha provocato la morte di una maestra e il ferimento di numerosi bambini a bordo di uno scuolabus.
La Procura di Como ha richiesto l’arresto dell’autista del pullman, sospettato di aver utilizzato il cellulare durante la guida, causando così il tragico schianto.
L’accusa della Procura: uso del cellulare durante la guida
Il drammatico episodio si è verificato il 19 maggio 2025, quando un autobus carico di bambini della scuola primaria di Cazzago Brabbia, in provincia di Varese, ha tamponato violentemente un camion sull’autostrada Pedemontana, all’altezza di Lomazzo, nel comasco. Il mezzo stava rientrando da una gita scolastica al Museo del Cavallo Giocattolo di Grandate. Le ricostruzioni degli investigatori hanno evidenziato un impatto frontale devastante: la parte anteriore del pullman è stata letteralmente distrutta dall’urto.
Secondo quanto emerso dalle indagini, il pullman non ha frenato in tempo, andando a collidere contro il mezzo pesante che lo precedeva. L’impatto ha causato la morte sul colpo di una delle insegnanti, oltre a numerosi feriti tra i bambini presenti a bordo. Dopo due mesi di approfondite indagini, la Procura di Como ha formalizzato la richiesta di arresti domiciliari per l’autista Francesco Pagano, ritenuto responsabile per negligenza e distrazione al volante. Secondo la perizia tecnica sullo smartphone e le immagini dei sistemi di videosorveglianza posizionati lungo la Pedemontana, Pagano sarebbe stato intento a utilizzare il cellulare nel momento esatto dello schianto.
Le registrazioni delle telecamere mostrano chiaramente l’autista con il telefono in mano, confermando la distrazione che ha portato all’incidente. Gli inquirenti hanno sottolineato come questa condotta abbia compromesso gravemente la sicurezza del viaggio: «È stato accertato che l’uomo era distratto mentre guidava», si legge nel comunicato ufficiale della Procura. Al momento, il giudice Maria Elisabetta De Benedetto si è riservato di decidere sulla misura cautelare richiesta.

La vittima della tragedia è la maestra 43enne Domenica Russo, conosciuta come “Niki”, originaria di Napoli ma residente a Sesto Calende (Varese). Insegnante presso la scuola elementare del piccolo comune varesotto, quella mattina si trovava nella parte anteriore del pullman insieme a colleghi e accompagnatori. L’urto è stato così violento da causarle la morte immediata. Domenica Russo lascia una famiglia distrutta dal dolore e una comunità scolastica profondamente scossa. La notizia ha avuto un impatto emotivo forte sia tra studenti, genitori che insegnanti, che ricordano la donna come una persona dedita al lavoro e molto amata.
Sul mezzo viaggiavano circa trenta bambini, molti dei quali hanno riportato ferite e traumi più o meno gravi. Alcuni piccoli sono stati ricoverati con prognosi superiori ai 45 giorni, mentre altri hanno subito traumi psicologici che stanno ancora affrontando con l’aiuto di specialisti. Le famiglie, fin da subito, hanno richiesto trasparenza e giustizia per quanto accaduto. La società proprietaria del mezzo coinvolto, Autoservizi Beltramini e Gianoli Srl di Golasecca, è sotto la lente degli inquirenti, che stanno verificando anche eventuali responsabilità a livello gestionale e di manutenzione del veicolo.
La richiesta di arresto è stata avanzata dai magistrati Massimo Astori e Simone Pizzotti, con il sostegno del procuratore capo. L’autista, assistito dagli avvocati Carola Balzarini e Davide Conforti, è stato già ascoltato dal giudice, il quale ha preferito prendersi del tempo prima di emettere una decisione definitiva. Le indagini, sebbene in fase avanzata, potrebbero riservare ulteriori sviluppi nei prossimi giorni, anche in relazione a possibili nuove testimonianze o riscontri tecnici. L’intero caso ha riacceso il dibattito sull’importanza della sicurezza stradale e sul divieto assoluto di utilizzo di dispositivi mobili durante la guida, soprattutto quando si trasportano persone vulnerabili come i bambini.