La vicenda della cosiddetta famiglia nel bosco, costituita da Nathan e Catherine Trevallion, continua a evolversi con importanti sviluppi sul fronte dell’educazione dei loro tre figli.
Dopo mesi di tensioni e di separazione forzata, la coppia anglo-australiana, stabilitasi nei boschi di Palmoli (Chieti), ha finalmente accettato un compromesso fondamentale in vista dell’imminente udienza di ricorso prevista per il 16 dicembre presso la Corte d’Appello, che potrebbe segnare una svolta nel ricongiungimento familiare.
Accordo sull’educazione scolastica: la svolta verso la maestra a domicilio
Per mesi Nathan e Catherine hanno difeso il loro stile di vita alternativo, basato sull’unschooling, un metodo educativo informale e autodiretto che però ha sollevato preoccupazioni sul piano della socializzazione e della completezza della formazione scolastica dei bambini. Ora, di fronte all’urgenza di dimostrare la loro disponibilità a collaborare con le istituzioni, i genitori hanno dato il via libera all’introduzione di una maestra a domicilio che affianchi i loro figli nel percorso scolastico.
Questa decisione nasce dall’esigenza di armonizzare il programma educativo casalingo con quello previsto dalla scuola pubblica, garantendo così un equilibrio tra educazione personalizzata e integrazione sociale. La docente Rossella D’Alessandro, incaricata di seguire i bambini, ha commentato con soddisfazione: «Sarebbe bello se i bambini potessero frequentare anche il doposcuola per avere maggiori occasioni di relazione con altri coetanei».
Il passaggio dall’unschooling all’homeschooling rappresenta un passo importante, volto a colmare le lacune formative emerse e a rispondere alle richieste degli organi giudiziari e sociali che vigilano sul benessere dei minori.
Attualmente, Nathan vive da solo nel casolare nei boschi, occupandosi degli animali, mentre Catherine ha accesso ai figli solo in tre momenti della giornata, coincidenti con i pasti principali (colazione, pranzo e cena), presso una casa famiglia. Questo regime di visite limitate segue un mese di separazione e di negoziazioni tra i genitori e le autorità competenti.
La disponibilità a modificare il proprio stile di vita e ad accogliere i suggerimenti per l’educazione dei figli sembra indicare una volontà comune di raggiungere un accordo per ottenere la piena custodia dei bambini. Il confronto alla Corte d’Appello sarà quindi cruciale per definire i termini della riunificazione e per garantire un ambiente educativo e familiare più stabile e conforme alle normative italiane.
Le autorità e gli esperti coinvolti continueranno a monitorare da vicino l’evolversi della situazione, valutando anche come integrare efficacemente la scuola a domicilio con le opportunità di socializzazione e crescita emotiva dei minori.

