I tre bambini della cosiddetta famiglia nel bosco potrebbero presto iscriversi alla scuola pubblica di Palmoli.
Continua a far discutere la situazione della famiglia nel bosco, protagonista di un acceso dibattito sul diritto all’istruzione e sulle modalità educative alternative.
Dopo le recenti controversie riguardo al divieto di trascorrere le festività natalizie con i tre figli, emergono ora nuovi dettagli sul futuro scolastico di Utopia Rose, Galoran e Blubell, i bambini al centro della vicenda.
Il progetto del Tribunale e della tutrice per l’istruzione dei bambini
Secondo quanto riportato da Repubblica, il Tribunale per i minorenni dell’Aquila insieme alla tutrice dei bambini, l’avvocata Maria Luisa Palladino, ha elaborato un piano per reintegrare i tre minori in un percorso scolastico tradizionale. L’obiettivo dichiarato dalle autorità è quello di garantire ai bambini un’istruzione conforme agli standard nazionali, ritenuta fondamentale per il loro sviluppo.
I genitori, Nathan e Catherine Trevallion, da tempo sostengono l’importanza di un’educazione alternativa basata sul metodo unschooling, che si fonda sull’apprendimento spontaneo e sulle passioni dei bambini, come giocare con gli animali o cucinare dolci. Tuttavia, le valutazioni degli enti preposti hanno evidenziato risultati insoddisfacenti dal punto di vista dell’alfabetizzazione e delle competenze di base, definendoli “mediocri e preoccupanti” in relazione alla responsabilità educativa dello Stato.
In seguito alle osservazioni, l’avvocata Palladino ha stabilito un contatto diretto con il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, per avviare una collaborazione finalizzata a un recupero formativo e culturale. La proposta prevede l’inserimento dei bambini nell’Istituto Comprensivo Castiglione Messer Marino-Carunchio, una rete scolastica che copre quattordici plessi distribuiti tra il Comune di Palmoli e altri cinque municipi e frazioni limitrofe.
Questa istituzione scolastica offre un percorso completo che comprende la scuola dell’infanzia, la primaria e le medie inferiori, garantendo così una continuità educativa adatta alle esigenze formative dei tre minori. L’iniziativa rappresenta un passo importante per superare le criticità emerse dall’esperienza di homeschooling non convenzionale seguita fino a oggi dalla famiglia.

La vicenda della famiglia Trevallion ha acceso un dibattito più ampio sul rapporto tra libertà educativa dei genitori e obbligo scolastico previsto dalla legge italiana. Sebbene la legge riconosca forme di istruzione domiciliare, è altresì previsto che il percorso educativo garantisca un livello minimo di competenze, soprattutto in ambiti fondamentali come la lettura, la scrittura e il calcolo.
Il Tribunale dei minorenni ha il compito di tutelare l’interesse superiore dei bambini, intervenendo quando le modalità di educazione scelte dai genitori non risultano adeguate allo sviluppo personale e sociale dei minori. L’intervento della tutrice, supportato dall’istituzione scolastica locale, mira quindi a ristabilire un equilibrio tra rispetto delle scelte familiari e garanzia del diritto all’istruzione.

