Una storia di ingiustizia e difficoltà che vede protagonista Mustafà, un uomo di origine montenegrina residente a Mestre, costretto a vivere in condizioni estreme dopo che la casa ereditata dal padre adottivo è stata occupata abusivamente.
La vicenda, tornata agli onori della cronaca grazie a un approfondimento televisivo su Rete 4, si inserisce nel contesto delle nuove normative introdotte dal Decreto Sicurezza 2025, che prevede interventi urgenti per tutelare chi vive situazioni di emergenza abitativa.
La drammatica situazione abitativa di Mustafà
Mustafà, fuggito dalla guerra nei Balcani negli anni Novanta, ha incontrato il padre adottivo in un campo profughi. Da allora, ha vissuto con lui per quasi quindici anni. L’uomo racconta che, al compimento della maggiore età, il padre gli aveva promesso e donato formalmente l’immobile in cui abitavano. Tuttavia, dopo la morte del genitore nel 2021, la casa è stata occupata da due persone, amici del padre, che ora ne impediscono a Mustafà l’accesso, arrivando anche a minacciarlo e aggredirlo sia verbalmente che fisicamente.
Il montenegrino ha sporto denuncia e si è appellato alle autorità competenti, sperando che la nuova normativa possa finalmente permettergli di riappropriarsi della sua abitazione. Il Decreto Sicurezza 2025 introduce infatti la possibilità per le forze di polizia giudiziaria di intervenire con urgenza in caso di occupazioni abusive, soprattutto quando si tratta dell’unica abitazione del denunciante, senza dover attendere l’autorizzazione preventiva dell’autorità giudiziaria. Successivamente, sarà il giudice a convalidare lo sfratto degli occupanti abusivi.
Mustafà descrive con dolore la situazione in cui si trova: “Non volevo mandarli via, desideravo solo avere una stanza per me, per poter vivere insieme a loro in pace. Invece mi hanno aggredito”. Attualmente è costretto a vivere in auto, esposto alle intemperie e privo di servizi essenziali come l’accesso a un bagno o una doccia, con pesanti ripercussioni sulla sua salute fisica e mentale. La perdita di quasi 17 chili e il mal di schiena sono solo alcuni dei segnali di un disagio profondo che si riflette anche sulla sua dignità.

L’episodio riporta alla luce problematiche più ampie legate alle occupazioni abusive e alle difficoltà di tutela dei diritti di chi eredita o possiede una casa ma non può esercitarne il possesso a causa di terzi. L’intervento previsto dal Decreto Sicurezza 2025 rappresenta un importante passo avanti nel contrasto a queste situazioni, ma la vicenda di Mustafà sottolinea quanto sia cruciale un’effettiva applicazione delle norme per garantire giustizia e sicurezza a chi si trova in condizioni di vulnerabilità.

