Nel cuore delle Marche, l’estate si tinge di note liriche e atmosfere senza tempo grazie al Macerata Opera Festival 2025, un evento che trasforma lo Sferisterio di Macerata, l’unica arena neoclassica intatta al mondo, in un palcoscenico d’eccellenza sotto le stelle.
La 61ª edizione del festival, in programma dal 18 luglio al 10 agosto, propone un cartellone ricco di fascino, dove la musica si intreccia con l’architettura storica, la danza e la tradizione enogastronomica locale, offrendo un’esperienza culturale multisensoriale che richiama spettatori da tutta Europa.
Un patrimonio architettonico e culturale da vivere
Lo Sferisterio, monumento simbolo di Macerata, non è semplicemente un luogo di spettacolo, ma un vero e proprio scrigno storico e culturale visitabile tutto l’anno. Tuttavia, è durante il Macerata Opera Festival che l’arena neoclassica rivela la sua essenza più autentica, diventando teatro di rappresentazioni liriche, danzate e concerti immersi in un’atmosfera unica. La sua struttura maestosa, rimasta intatta sin dalla costruzione, crea un connubio perfetto tra arte e natura, regalando agli spettatori la possibilità di assistere a spettacoli indimenticabili sotto il cielo stellato delle Marche. L’evento si conferma come una delle manifestazioni culturali di punta della regione, capace di attrarre un pubblico internazionale desideroso di immergersi non solo nel melodramma, ma anche nella bellezza paesaggistica e nelle tipicità locali.
Oltre alle rappresentazioni, il festival promuove un dialogo tra musica, arte e territorio, valorizzando il patrimonio marchigiano a più livelli. La programmazione di quest’anno presenta tre titoli d’opera di grande rilievo e un appuntamento speciale dedicato alla danza, che ampliano l’offerta artistica del festival. Tra le novità spicca il debutto a Macerata de La vedova allegra di Franz Lehár, proposta in un allestimento inedito firmato dal regista Arnaud Bernard. La messinscena, raffinata e ironica, è pensata per esaltare la leggerezza dell’operetta, inserendola nel contesto aristocratico e suggestivo dell’arena neoclassica.
Torna con successo anche il Rigoletto di Giuseppe Verdi, diretto da Federico Grazzini, che reinterpreta l’opera ambientandola in un luna park abbandonato, una scelta registica innovativa che aggiunge tensione e modernità al celebre dramma verdiano. Completa il trittico lirico il poderoso Macbeth di Verdi, affidato alla regia coraggiosa di Emma Dante: una versione del 1847, ricca di suggestioni shakespeariane e scelte drammaturgiche intense, che dà nuova forza al capolavoro tragico.
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Il 29 luglio, spazio anche alla danza con Carmen Flamenco della compagnia Antonio Gades, un omaggio vibrante al teatro totale, capace di fondere musica, movimento e passione in un’unica performance di grande impatto emotivo. Accanto all’offerta spettacolare, il festival propone un itinerario culturale ed enogastronomico che arricchisce ulteriormente l’esperienza dei visitatori. Nel Corridoio Innocenziano sarà allestita per tutta la durata del Macerata Opera Festival la mostra “Una golosa serata di gala”, curata dagli Amici dello Sferisterio e patrocinata dal Comune di Macerata.
La mostra approfondisce il legame tra la tradizione lirica e la cultura del cibo, celebrando tre colonne del melodramma – Rossini, Verdi e Puccini – noti non solo per la loro musica, ma anche per la loro passione per la buona tavola. Attraverso illustrazioni, testi e suggestioni, l’esposizione conduce il pubblico in un viaggio sensoriale che unisce celebri arie a sapori autentici, valorizzando le specialità enogastronomiche del territorio marchigiano.
Negli ultimi anni il Macerata Opera Festival si è affermato come un vero e proprio volano culturale e turistico per la regione Marche. Oltre alla presenza di artisti di fama internazionale e a una copertura mediatica crescente, il festival si distingue per il forte legame con il territorio, che si traduce in collaborazioni con imprese locali, istituzioni e istituti scolastici.
Tra le iniziative più significative spiccano InclusivOpera, un progetto che ha fatto scuola nell’ambito dell’accessibilità negli spettacoli dal vivo, e numerosi programmi educativi che coinvolgono ogni anno migliaia di studenti. Questa vocazione educativa e partecipativa rende il festival non solo una rassegna d’eccellenza, ma anche un laboratorio culturale aperto alla comunità, capace di coniugare tradizione e innovazione, arte e inclusione sociale.