Tra le imposte da versare annualmente c’è l’IMU (Imposta Municipale Propria), che interessa il possesso di immobili. Si tratta di una tassa introdotta nel 2012 e affidata alla gestione dei comuni, che fissano aliquote e detrazioni secondo le soglie stabilite dal Governo.
È un’imposta che si attua su fabbricati, aree fabbricabili, terreni agricoli e non è dovuta sulla prima casa, a meno che non rientri nelle categorie cosiddette di lusso A1, A8, A9. Il pagamento dell’IMU ha luogo in due rate: la prima, a giugno di ogni anno, e la seconda, a dicembre.
A breve, dunque, molti verseranno il saldo dell’IMU sulla seconda casa, ma c’è una mossa legale che può cambiare tutto e consentire di non versare l’IMU. A chiarire questa norma è la Corte di Cassazione, che in una sentenza ha spiegato quand’è che l’IMU non è dovuta e per quale ragione.
IMU, la Cassazione parla chiaro: in questo caso non bisogna pagarla
Con l’ordinanza n.° 4329 del 19 febbraio 2025, la Corte Suprema ha eseguito una serie di chiarimenti.
Il proprietario di un secondo immobile può non versare l’IMU, ma a una condizione: deve cedere a un altro soggetto il diritto di abitazione. Questo passaggio deve occorrere tramite scrittura privata con data certa, per cui non è richiesto l’ausilio di un notaio.

Nel caso in cui il Comune sia informato prima che cominci l’anno fiscale, a dover versare l’imposta non sarà più, dunque, il proprietario, ma chi ha acquisito il diritto di abitazione. E ancora, se la persona in questione si trasferisce in quella casa rendendola sua residenza, ha luogo l’esenzione. Risultato? Nessuno sarà tenuto a versare l’IMU.
Il diritto di abitazione è un diritto reale, come prevede la legge, che consente a un soggetto di vivere in modo stabile in una casa, anche se non gli appartiene. Ora, se il proprietario cede tale diritto a un soggetto, sarà quest’ultimo a dover pagare la tassa in questione.
In molti si chiedono come fare in modo che la data della scrittura privata sia autenticata come “certa”. Ebbene, bisognerà registrare il documento all’Agenzia dell’Entrate, mandarlo via PEC o raccomandata, oppure con altri metodi che attestino la data. La registrazione al Fisco ha un costo che si aggira attorno ai 200€.
Inoltre, è importante informare il Comune del suddetto passaggio, con una comunicazione scritta, corredata da una data, prima che abbia inizio l’anno fiscale, e quindi entro il 31 dicembre dell’annata precedente. Ovviamente, non si può non pagare l’IMU se non si cede veramente il diritto di abitazione.
