Bollo, assicurazione e caro benzina, oggigiorno possedere e usare una automobile è forse più uno spreco che non un compromesso per guadagnare tempo. Come se non bastasse, pare che una nuova tassa potrebbe essere a breve messa “in circolazione”, andando a gravare ulteriormente sui costi dei mezzi.
All’interno dello schema di decreto legislativo sui tributi regionali e locali, trasmesso alle Camere per i pareri di rito, spunta una misura destinata a far discutere. Una nuova tassa, a tutti gli effetti, che andrà a colpire una sezione del mondo automobilistico attualmente libera da oneri fiscali eccessivi.
La nuova tassa sul noleggio
Stando a quanto riportato dal decreto legislativo, gli automobilisti farebbero meglio a prepararsi per l’obbligo di annotazione dei dati del locatario nel Pubblico registro automobilistico. È questa la nuova regola che andrà a imporsi suoi possessori di veicoli a noleggio, complicando ulteriormente la loro professione.

L’intenzione, come spiegato nella relazione illustrativa, è quella di estendere al noleggio a lungo termine lo stesso regime già previsto per il leasing finanziario. In pratica, per tutti i contratti stipulati dal 1° gennaio 2026 in poi, anche postdatati o con consegna del mezzo successiva, scatterà l’obbligo di annotazione.
Una formalità che, almeno sulla carta, sembra poco più che una nota di aggiornamento, ma le conseguenze, secondo l’Aniasa sono tutt’altro che marginali. L’annotazione al Pra è infatti un’operazione onerosa, a differenza della semplice comunicazione. Si pagano emolumenti e imposta di bollo, per circa 43 euro a veicolo.
Moltiplicando la cifra per le 400mila immatricolazioni annue a noleggio lungo termine, si arriva a un impatto complessivo di circa 35 milioni di euro all’anno. Una stangata che le imprese del settore si troverebbero a gestire in un contesto già appesantito da diversi obblighi normativi imposti in precedenza.
Tuttavia, non è detto che lo scenario sia così pesante, si accenna alla possibilità che venga applicata una tariffa ridotta, pari a 13,50 euro. Oppure, ipotesi ancora più interessante, che la procedura possa essere addirittura gratuita, se coincidesse con il trasferimento automatico di dati già disponibili nell’Archivio nazionale veicoli.
Il testo definitivo del decreto e i pareri delle Camere chiariranno se si tratterà davvero di una mini-tassa o solo dell’ennesimo adempimento burocratico da gestire. Di certo, l’intero comparto del noleggio resta in attesa, consapevole che, anche nel silenzio amministrativo, ogni dettaglio può fare la differenza. tra un semplice obbligo formale e un nuovo peso economico da sopportare.