Ci sono riconoscimenti che non si leggono nei voti, che non si misurano con una pagella, ma che fanno la differenza nel cuore. Sono quelle misure economiche che premiano la costanza silenziosa, la presenza quotidiana e la scelta di restare anche quando sarebbe più facile cambiare.
Si tratta di un premio economico destinato ai docenti di ruolo che, negli ultimi tre anni, hanno garantito la propria presenza nella stessa sede scolastica. L’intento del bonus è permette agli insegnanti di diventare delle figure stabili nel tempo, per migliorare l’ambiente scolastico per colleghi e studenti.
Il nuovo bonus per l’istruzione scolastica
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha annunciato un’iniziativa che guarda al futuro con occhi diversi: si chiama Bonus Continuità Didattica. Si tratta di una nuova misura che è stata introdotta con il Decreto Ministeriale n. 242 del 2024 e che si appresta a chiudere.

Per accedere al bonus, è necessario che l’insegnante non abbia mai chiesto né ottenuto trasferimenti, passaggi di ruolo o assegnazioni provvisorie nel triennio 2021/2024. In più, è richiesto un servizio effettivo di almeno 480 giorni totali, non serve che siano consecutivi, possono essere distribuiti nelle tre annualità scolastiche.
Questo filtro serve a identificare con precisione chi ha scelto di restare, spesso sacrificando ambizioni personali o avvicinamenti familiari, per il bene della comunità scolastica. Una scelta che oggi viene premiata direttamente, sebbene l’importo esatto del bonus non sia ancora stato comunicato ufficialmente dagli enti di riferimento.
Le prime indiscrezioni parlano di una somma una tantum, modulata in base al grado d’istruzione, al contratto e alle risorse disponibili nei diversi territori. Anche le modalità di erogazione non sono ancora state confermate, ma si presume che l’attribuzione possa avvenire d’ufficio, attraverso le piattaforme ministeriali come il SIDI.
In alternativa, si parla di una possibile domanda telematica, in ogni caso, la scadenza per la presentazione delle domande, è fissata al 18 agosto. Nel frattempo, gli insegnanti interessati farebbero bene a verificare i propri dati di servizio e a monitorare con attenzione i canali ufficiali del Ministero.
Il bonus si inserisce in una visione più ampia, che mira a ridurre i cambi, a rafforzare l’identità delle scuole e migliorare la qualità dell’insegnamento. Premiare la stabilità significa investire sulla scuola del futuro, quella che non cambia volto ogni settembre, ma che cresce con gli studenti.