Negli ultimi anni, parlare di stabilità economica è diventato sempre più difficile. Le spese crescono, i prezzi degli affitti raggiungono cifre impensabili e, per molte famiglie, arrivare alla fine del mese è ormai un percorso a ostacoli. C’è chi rinuncia a una vacanza, chi taglia sul riscaldamento, chi sceglie di rimandare una visita medica pur di riuscire a coprire il canone. Per tanti, la casa, simbolo di sicurezza e quotidianità, è diventata fonte di ansia e preoccupazione.
In questo scenario, lo Stato ha deciso di intervenire con un segnale forte, un aiuto concreto per chi si trova in difficoltà. Parliamo del nuovo bonus affitti, una misura pensata per alleggerire il peso di una delle spese più gravose. L’obiettivo è chiaro: offrire un sostegno reale a chi ogni mese si trova a fare i conti con bollette, mutui e costi di vita sempre più elevati.
La novità più interessante riguarda la platea dei beneficiari, che si allarga, includendo fasce di popolazione finora escluse da questo tipo di agevolazioni. E, soprattutto, cresce anche l’importo che si può ottenere: fino a 5.000 euro di contributo, un aiuto che può davvero fare la differenza. Una boccata d’ossigeno per chi vive sotto il peso di un affitto sempre più difficile da sostenere.
Bonus affitti: ecco come ottenere 5000 euro di incentivo
Buone notizie per i lavoratori che si sono appena affacciati al mondo del lavoro. Il bonus affitti per i neoassunti resta in vigore anche nel 2026, ma solo per chi avrà maturato i requisiti entro la fine del 2025.

Si tratta di una misura introdotta con l’ultima Legge di Bilancio, pensata per sostenere coloro che, ottenuto un contratto a tempo indeterminato, decidono di trasferirsi lontano da casa per iniziare una nuova avventura professionale. Un incentivo concreto, che intende agevolare la mobilità e rendere meno pesante il costo della casa in un periodo economico tutt’altro che semplice.
Il meccanismo è semplice: i datori di lavoro possono riconoscere ai propri dipendenti rimborsi fino a 5.000 euro per coprire le spese di affitto o di sistemazione della nuova abitazione, senza che queste somme vengano tassate come reddito. Si tratta, in pratica, di un’estensione temporanea del sistema dei fringe benefit, che normalmente prevede soglie più basse, fino a un massimo di 2.000 euro per chi ha figli a carico.
Il bonus è riservato ai lavoratori assunti a tempo indeterminato tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025, con un reddito non superiore ai 35.000 euro l’anno precedente e che abbiano trasferito la propria residenza a oltre 100 chilometri dal luogo di origine. L’esenzione fiscale avrà validità per due anni a partire dalla data di assunzione.
Senza ulteriori proroghe nella prossima Manovra, la misura non sarà rinnovata per chi verrà assunto nel 2026. Al momento, i documenti preparatori non indicano nuovi stanziamenti, ma il governo potrebbe ancora valutare una proroga, alla luce del consenso riscosso dal provvedimento, considerato uno strumento efficace per incoraggiare la mobilità e offrire un aiuto concreto ai giovani lavoratori.
