Ci sono novità che rischiano di passare in sordina perché interessano solo una parte e non tutti i lavoratori, pur rappresentando un cambiamento epocale. Si tratta di un cambiamento che riguarda non solo il lavoro in sé, ma soprattutto il flebile equilibrio che intercorre tra famiglia e impiego.
In totale silenzio, infatti, una nuova circolare viene pubblicata, segnando una nuova direzione intrapresa nel campo dei diritti sul posto di lavoro. Più sostegno alle famiglie, che potranno dedicare più tempo alla crescita dei figli senza preoccuparsi troppo di alternare lavoro e presenza a casa.
Una nuova circolare cambia il congedo parentale
Questo 2025 porta una grande novità per tutti quei lavoratori che hanno la fortuna di diventare genitori, garantendo un supporto adeguato alle loro nuove necessità. Una circolare ministeriale ha infatti cambiato, positivamente, le quote dell’indennizzo legato al congedo parentale, aumentando il tempo concesso e anche lo stipendio dei neo genitori.

Dal 2025, quindi, il congedo parentale sarà indennizzato all’80% dello stipendio totale e salirà da un totale due a ben tre mesi di permesso. Una misura rivolta ai lavoratori dipendenti neo-genitori da poco, con figli nati, adottati o affidati a partire dal 1° gennaio di questo stesso anno.
Il beneficio riguarda entrambi i genitori, che potranno usare i tre mesi in modo flessibile, insieme, separati o alternandosi, a seconda delle esigenze familiari. L’unico vincolo è che i mesi siano fruiti entro il sesto anno del bambino, oppure entro sei anni dal suo ingresso in famiglia.
Il tetto massimo di congedo parentale resta comunque fisso, quindi ancora dieci mesi per coppia ma estendibili a undici se il padre si astiene per almeno tre mesi. Di questi, sei sono coperti al 30%, mentre gli ultimi due restano non retribuiti, salvo casi di reddito basso, che garantirebbe una copertura extra.
L’INPS ha inoltre chiarito che il diritto all’80% varia in base alla data di nascita o ingresso del minore nel nucleo familiare. Per chi è diventato genitore nel 2025, spettano tre mesi con indennizzo pieno, dello stipendio, per i figli nati nel 2024, invece i mesi coperti restano due.
Attenzione però, unica pecca di questo indennizzo all’80% è che i tre mesi non sono trasferibili tra genitori, ogni lavoratore ha diritto solo alla propria quota. È una regola pensata per incentivare una condivisione equilibrata dei tempi di cura del bambino è degli impegni domestici tra mamma e papà.
La domanda deve essere presentata online, tramite il portale INPS, accedendo con SPID, CIE o CNS, o in alternativa è possibile farsi aiutare da un patronato. Basterà fare richiesta e presentare sulla piattaforma apposita tutti i documenti necessari all’avvio della procedure di congedo e da li, iniziare a godersi del tempo con i propri figli.