Regalare soldi ai propri figli è un’usanza piuttosto comune, per supportarli in varie fasi della loro vita. I genitori, i nonni e talvolta anche gli zii possono decidere di regalare una somma di denaro per supportare i loro cari negli studi, in un viaggio all’estero, per comprare un’automobile o un computer, un cellulare e molto altro ancora.
Quando, però, si tratta di cifre elevate, molti genitori (o altri parenti) preferiscono fare un bonifico, pratico e veloce. Tuttavia, quando si regalano soldi ai figli (o nipoti) con questo strumento di pagamento, non basta scrivere “donazione” nella causale, né redarre una scrittura privata.
Bonifico a figli o nipoti, quand’è che bisogna coinvolgere il notaio, secondo la legge
La legge italiana, infatti, quando una cifra ha un certo importo, richiede determinati requisiti per una donazione fatta ad hoc. È l’art. 782 del Codice Civile a essere cristallino a riguardo: «La donazione deve essere fatta per atto pubblico, alla presenza di due testimoni, sotto pena di nullità».

Quando si decide di donare un importo elevato ai propri figli/nipoti, bisogna recarsi dal notaio. Non basta un bonifico, nonostante sia tracciabile. Se non si rispetta questa regola, la donazione perde di valore ed è come se non fosse mai occorsa. Il notaio funge da garante che il donatore sia consapevole di quel che fa e che tutto stia avvenendo secondo la legge, in piena trasparenza.
Parlando di cifre, in modo da essere più chiari su questo tema, la legge fa eccezione, e cioè non richiede l’intervento di un notaio, nel caso in cui le donazioni siano di cifre modiche. Per esempio: se si vogliono donare a un figlio 500 euro per andare in viaggio, è sufficiente un bonifico.
Se invece si vogliono regalare 10 mila euro, allora ci vuole il notaio. Certo, per chi è ricco questa può essere una somma esigua, ma in linea generale è una cifra alta. Ora, nel caso in cui si doni una cifra alta senza l’atto notarile, la donazione, per la legge, è nulla. Ma non è tutto, perché gli eredi/creditori possono anche richiedere il denaro indietro, impugnando la donazione e facendo rientrare quella somma nel patrimonio da suddividere.
Per cui, come procedere in questi contesti? Se la donazione è alta, bisogna andare dal notaio, stilare atto di donazione con due testimoni presenti. Dopodiché si esegue bonifico/assegno, inserendolo nell’atto. Il notaio registra l’atto e lo mette in archivio. In questo modo, la somma donata è valida a ogni effetto di legge.