Quando parliamo di tasse, facciamo riferimento a qualcosa che siamo chiamati effettivamente a pagare e in cui non ci possiamo rifiutare in alcun modo di farlo. Ma per quanto riguarda un particolare pagamento che coinvolge Poste Italiane, è davvero così che stanno le cose?
La questione che nelle prossime righe affronteremo con particolare precisione, sta allarmando non poche persone provenienti da ogni angolo del Paese, quindi è più che giusto cercare di chiarire di cosa si tratta e perché può essere effettivamente capitato che più di una persona si sia effettivamente trovata a dover spendere soldi in questo modo: ecco di cosa si tratta in maniera chiara e precisa.
Poste Italiane, questa tassa va davvero pagata? Di cosa si tratta
La tassa di cui stiamo parlando magari non è così tanto impattante, tuttavia non sta assolutamente a significare che debba essere pagata comunque. Facciamo riferimento alla cifra di 34,20 euro, che è l’imposta di bollo. Tale imposta, è stata introdotta nel 2011 attraverso il decreto Salva Italia del governo Monti. A oltre dieci anni di distanza, però, ancora molte persone non hanno idea di quando e di come vada sostanzialmente pagata.

Ciò che è sicuro, tralasciando correzioni, modifiche e quant’altro, è che anche se il conto a fine anno segna meno di 5.000€, nel caso in cui la media annuale è più alta, il pagamento dell’imposta scatta lo stesso. Il punto è che il calcolo a cui stiamo facendo riferimento non si basa su un singolo conto. Tant’è vero che, ipotizzando che qualcuno ne mantenga più di uno, la media annuale non diminuisce ma bensì aumenta. Per fortuna non tutti quanti sono chiamati a pagarla, anche perché la giacenza media non deve superare i 5.000 euro. Se non lo fa, allora potete stare tranquilli. L’importante è fare bene i conti, visto che viene considerata la media e non il saldo. Sommando tutti i rapporti intestati alla solita persona, infatti, può comunque venire fuori l’obbligo di pagamento di questa imposta.
Questo accade perché l’Agenzia delle Entrate considera tutti i conti. Fate attenzione, dunque, alla soglia prestabilita. Quantomeno per evitare brutte sorprese che potrebbero non poco allarmare, fare discutere e rendere più che mai frustrante un’imposta dai costi contenuti. Ma che, allo stesso tempo, può eccome rivelarsi assolutamente spiacevole da considerare. Specialmente in un periodo storico molto difficile come quello attuale e in cui, sostanzialmente, anche il minimo prelievo ‘fuori posto’ può risultare a dir poco allarmante per chiunque.
