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Home Economia

Stangata Tari: se vivi in queste regioni paghi il doppio. Beffa per milioni di persone

Se vivi in queste Regioni paghi il doppio della Tari: beffa per milioni di italiani. Tutto quello che c'è da sapere.

by Mattia Senese
28 Novembre 2025
in Economia
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Tasse

Stangata Tari: dove si paga di più in Italia - Dailybest.it

Secondo il rapporto aggiornato 2025 dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva, l’aumento medio della Tari in Italia si attesta al 3,3%, ma il quadro nazionale mostra profonde disparità territoriali.

Mentre al Nord la tassa sui rifiuti si mantiene più contenuta e la gestione più efficiente, al Sud si registrano costi significativamente più elevati, con incrementi che pesano pesantemente sulle famiglie. L’analisi dettagliata dei dati evidenzia come la spesa annua per la Tari possa variare quasi del triplo a seconda della regione e del capoluogo di residenza.

Disparità Nord-Sud nella Tari: un divario che pesa sulle famiglie

La fotografia nazionale del 2025 disegna un Paese diviso in due per quanto riguarda la tassa sui rifiuti: al Nord si registrano le tariffe più basse, mentre al Sud i costi sono quasi raddoppiati rispetto alla media settentrionale. Le Regioni del Nord Italia presentano costi annui decisamente più contenuti, con il Trentino Alto Adige che si conferma la più economica a 224 euro l’anno, seguita da Lombardia (262 euro) e Veneto (290 euro).

Nel Mezzogiorno, invece, si evidenziano le tariffe più salate: la Puglia raggiunge i 445 euro annui, la Campania 418 euro e la Sicilia 402 euro. Questi dati riflettono una maggiore difficoltà nella gestione dei rifiuti, dovuta sia a un numero inferiore di impianti di smaltimento sia a costi operativi più elevati. Anche all’interno delle singole Regioni si osservano forti differenze: per esempio, nella città di Catania la Tari può arrivare a 602 euro l’anno, mentre a Cremona si paga appena 196 euro, circa un terzo della spesa siciliana.

L’aumento della Tari è un fenomeno diffuso in quasi tutto il territorio nazionale: su 110 capoluoghi monitorati, 95 registrano un incremento rispetto al 2024. Le uniche eccezioni sono alcune regioni come Molise, Valle d’Aosta e Sardegna, dove la tassa è rimasta stabile. A livello macro-regionale, gli incrementi percentuali al 2025 sono i seguenti: +3,2% al Nord, che porta la tariffa media da 281 a 290 euro; +5,2% al Centro, da 346 a 364 euro; +2,4% al Sud, da 329 a 340 euro. Nonostante un aumento più contenuto al Sud, le tariffe restano più elevate rispetto al resto del Paese.

Tasse casa
Se vivi in queste Regioni paghi quasi il doppio di Tari – Dailybest.it

Va sottolineato che la Tari è una tassa a discrezione degli enti locali, e pertanto le politiche adottate variano da Comune a Comune. Un aspetto molto criticato dai cittadini riguarda la mancanza di agevolazioni per chi pratica la raccolta differenziata, nonostante l’impegno di milioni di famiglie nel differenziare i rifiuti. Tra le novità più attese c’è l’implementazione della Tarip, la tariffa puntuale sui rifiuti, che calcola la tassa in base alla reale quantità di immondizia non riciclabile prodotta dal singolo utente.

Ad oggi, solo circa mille Comuni, per lo più situati al Nord, hanno adottato questo sistema. Esempi virtuosi si trovano in città come Bologna, dove sono stati introdotti bidoni con tessere magnetiche per misurare il peso dei rifiuti conferiti, anche se il sistema non è ancora completamente operativo per tutti i tipi di rifiuti. La Tarip incentiva i cittadini a ridurre drasticamente la produzione di rifiuti indifferenziati, premiando chi si impegna a differenziare in modo efficace. Nei territori dove la tariffa puntuale è applicata con continuità, come a Cremona, Udine e Trento, si registra una diminuzione della quantità di rifiuti indifferenziati e, di conseguenza, una riduzione dei costi per le famiglie.

L’estensione della Tarip potrebbe rappresentare un importante passo avanti per contenere la spesa e migliorare la gestione ambientale, ma per il momento i benefici non sono ancora diffusi su scala nazionale. Il dibattito sulla Tari 2025, con le sue differenze territoriali e l’ipotesi di un sistema più equo basato sulla Tarip, rimane al centro dell’attenzione di amministrazioni, cittadini e associazioni ambientaliste, chiamati a trovare soluzioni che coniughino efficienza, equità e sostenibilità ambientale.

Mattia Senese

Mattia Senese

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