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A Quiet Place: The Road Ahead: un titolo da mozzare il fiato

Stormind Games con A Quiet Place: The Road Ahead realizza una vera e propria gemma del survival-horror videoludico.

Il titolo è venuto fuori, naturale, da solo, quando ho pensato al fatto che A Quiet Place: The Road Ahead è un titolo da mozzare il fiato. Già perché il videogioco sviluppato da Stormind Games, sostanzialmente un tie-in dell’omonima serie cinematografica, mi ha veramente sorpreso in positivo per un comparto sia grafico come estetico ma anche di gameplay veramente rifinito e con qualche guizzo “da campione”. Partiamo subito da un presupposto: grazie a un codice review ho potuto provare il titolo in anteprima, nella sua versione per PS5, quindi potendo utilizzando il microfono di cui è dotato il DualSense della PlayStation. Se avete un po’ di familiarità con la serie cinematografica, saprete che le orride creature venute dallo spazio cacciano gli esseri umani utilizzando il loro potentissimo udito, visto che sono cieche.

Ecco da qui il titolo “A Quiet Place”: se si fa rumore, si muore. E quindi Stormind Games, per le versione PC e PS5 ha pensato bene di inserire questa feature: il microfono capterà anche i vostri suoni quindi nel caso di jumpcascare o comunque commenti “a voce alta” o anche rumori contestuali di casa vostra, sarete/saremo fregati. Durante una delle prime fase di aggiramento del mostro, avvenuta in uno stretto corridoio di un ospedale ormai caduto nel caos, il trillo del mio telefono per un messaggio ricevuto ha fatto scattare la creatura su di me, finendomi in pochi colpi letali.

A Quiet Place: The Road Ahead è, occorre dirlo, un gioco strutturato veramente come un puzzle-game, in cui non è che si possa “ingaggiare” più di tanto la creatura ma l’obiettivo è uno e uno solo: scappare, facendo il minimo rumore possibile. In tutto questo, come ricordato prima, Stormind ha reso vivo e vitale il mondo di gioco, con soluzioni che, certamente, hanno tanto in comune con The Last of Us, ma in pianeta su cui, ormai, per ragioni di sopravvivenza non si può (quasi) più parlare a voce, il gran numero di biglietti, lettere e pensieri scritti che affollano i vari ambienti, trova un senso perfetto, anche più contestuale rispetto al titolo di Naughty Dog, da un certo punto di vista. Anche i dialoghi, le motivazioni e le situazioni che muovono i personaggi mi sono sembrate sempre ben scritte e ideate, con un livello di maturità che ben si sposa per un titolo come A Quiet Place: The Road Ahead.

C’è poi da ricordare che l’impatto grafico, oltre che estetico, di questo videogioco è veramente impressionante. Grazie alla, giustissima, scelta della prima persona, il livello di immersione è pressoché totale, con un livello di dettaglio e anche interazione con l’ambiente di gioco che si sposa, alla grande, con il sistema di gioco. Infatti, come detto in precedenza, non bisogna fare rumore e, perciò, anche soltanto camminare su dei cocci di vetro, attraversare una pozzanghera o sfiorare con il piede un barattolo di latta potrebbero rappresentare le nostre ultime azioni. La protagonista inoltre soffre d’asma, che se non curato a dovere con pasticche o inalatori, può trasformarsi in un attacco di panico con conseguenti palpitazioni, respiri affannati e tosse, quindi rumore: un ottimo spunto per renderci la vita più difficile ma anche per non rendere il pg che controlliamo il classico “carrarmato” che travolge tutto e tutti ma un personaggio umano il giusto, che fa pensieri “normali” in un pianeta ormai completamente alla deriva.

Insomma il videogioco a me è piaciuto tantissimo, francamente molto di più di quello che potevo aspettarmi. Riconosco una certa ripetitività nei livelli, non tanto per ambientazione quanto per struttura (di solito l’incontro con la creatura, una specie di 1v1, sancisce la “fine dello stage” e alla lunga questo schema non solo lo si riconosce benissimo ma “stacca” un po’ dall’immersione di cui sopra) ma rimane il team italiano di Stormind Games ha fato proprio centro (molto di più, a mio avviso, del poco più che discreto Batora). Per questo motivo un, solidissimo, 8.5 se lo merita tutto questo videogioco. Ovviamente detto sempre a mezza bocca, stando bene attenti a non fare troppo rumore.

 

 

Mattia Nesto

Fa che la morte mia, Signor, la sia comò 'l score de un fiume in t'el mar grando

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Mattia Nesto

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