125 anni fa moriva Carlo Collodi, lo scrittore fiorentino che ha creato Pinocchio. Non il burattino, quello era Mastro Geppetto. Il libro pubblicato nel 1883, che è diventato un classico per i bambini di tutto il mondo. Nello specifico, per farli impaurire, i bambini. Perché Pinocchio è sinistro, mette addosso un’inquietudine rara e la certezza che chi mente muore male.
Certo, non tutte le rappresentazioni di Pinocchio sono oscure e lugubri, ma scopriremo che la maggior parte sì. Fortunatamente ci sono anche delle illustrazioni radiose come questa di Veronica Ruffato in cui la Fata Turchina tenta di dare la medicina a Pinocchio, che si rifiuta.
Chi ha dai 30 anni in su si ricorderà l’incubo totale dell’infanzia: la serie tv Pinocchio di Luigi Comencini, al cui confronto Twin Peaks era Rimini Rimini. Era il 1972 e tutto in quella serie metteva i brividi: le ambientazioni colme di miseria e di oscurità, il trucco dei bravissimi attori (Nino Manfredi e Gina Lollobrigida su tutti), il burattino del male e la musica, la stupenda colonna sonora di Fiorenzo Carpi che già dai titoli di testa prometteva notti insonni.
Ok che è una favola morale per dare disciplina ai discoli dell’800, però la rappresentazione di Pinocchio visto da Nicolas Obery ci pare pure troppo tenebrosa.
Meglio l’immagine qui sotto, in cui il famoso Pinocchio della Disney anni 40 viene a contatto con un Alien dell’omonimo film.
Siccome non bastavano le avventure di Pinocchio di Collodi, in cui il povero burattino diventato bimbo vero tradisce il babbo, dà retta a Lucignolo (il tossico del paese), diventa l’attrazione di un circo, si fa raggirare dal Gatto e la Volpe, per poi diventare asino, senza piedi e pure impiccato, nel 1972 i giapponesi hanno pensato di fargli vivere anche altre storie. Sempre tristi. Erano le Nuove avventure di Pinocchio.
Cioè, se un pezzo di legno inizia a fare questa cosa, non morite di paura?
Mike Mignola è il disegnatore di Hellboy e non è che sia uno particolarmente allegrone. Chiaramente è ossessionato da Pinocchio. Ha anche disegnato la copertina per un’edizione americana del romanzo.
Guardatelo qui sotto: cammina tutto contento, è colorato, praticamente un’icona pop. Eppure, sotto pelle, un fremito di terrore.
D’altra parte la novella parla chiaro: se dici le bugie ti si allunga il naso, se invece dici la verità i desideri si avverano. Tutto ok, ma come si è arrivati allora a disegni come questo? Misteri.
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