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Dopo 27 anni, torna “Il lungo addio” di Dylan Dog a colori

A fine ottobre del 1992 uscì Il lungo addio e cambiò Dylan Dog per sempre. Al tempo, Dylan Dog era il personaggio simbolo di tutti gli emarginati, gli strani, quelli che non si riconoscevano nel paese reale e a contare il volume d’affari del primo fumetto dell’orrore italiano, erano davvero tanti. Dylan Dog indagava gli incubi, cacciava i mostri e si innamorava ogni mese di una ragazza diversa. Introverso, schivo, sensibile, per niente muscoloso come i macho degli anni ’80, incarnava l’antieroe per eccellenza, quello perfetto per il nuovo decennio che sembrava volersi distaccare in tutti i modi dagli eccessi di quello precedente.

Giunto al numero 74, Tiziano Sclavi (su soggetto di Mauro Marcheselli) e l’illustratore Carlo Ambrosini, decidono di mostrare al pubblico una cicatrice indelebile nell’anima di Dylan: il suo primo vero amore, Marina Kimball e la sua vacanza da adolescente a Moonlight, dove i due s’incontrano. È il racconto perfetto di un amore estivo e di tutto ciò che lascia quando finisce, ammesso che le storie d’amore estive finiscano mai.

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In due piani temporali, l’adolescenza e il presente, gli autori consegnano al pubblico il numero più bello di Dylan Dog, quello in cui paradossalmente non si affrontano mostri ultraterreni o incubi lancinanti, in cui l’assistente Groucho non fa neanche una battuta, quello che se vi mettete a rileggerlo oggi, 27 anni dopo, vi toglie ancora il fiato e vi annoda la gola come solo la grande letteratura a fumetti sa fare.

Quelli che nel 1992 erano poco più che adolescenti, oggi possono entrare in contatto con il Dylan Dog adulto, quello che ricorda e si strugge di malinconia, grazie all’uscita de Il lungo addio in versione cartonata a colori per la collana Il Dylan Dog di Tiziano Sclavi. Imperdibile per tutti i fan dell’Indagatore dell’incubo che sono cresciuti e vogliono provare l’ebrezza di tornare adolescenti per un attimo, con tutto il carico emotivo che ne consegue, ma anche per i nuovi lettori di Dylan Dog, che potranno leggere uno dei tasselli fondamentali nell’educazione sentimentale dei ragazzi del 1992.

 

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Simone Stefanini

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