Il viaggio di Shuna di Hayao Miyazaki conferma, una volta di più, l’unicità di un autore fondamentale.
Il viaggio di Shunaè è quello che si potrebbe definire una vera e propria festa per gli occhi, ed anche un po’ per i sensi tutti, visto che quest’opera recuperata di Hayao Miyazaki e pubblicati in una bellissima edizione da Bao Publishing presenta un valore doppia di importanza. Infatti c’è da un lato la storia, bella e potente, epica e disperata con questo principe coraggioso che decide di intraprendere un viaggio a Occidente, in un mondi devastato dalle guerre del passato e del presente, per recuperare una manciata di semi di un misterioso cereale che potrebbe risolvere per sempre i cronici problemi di mancanza di cibo del suo popolo. E poi, dall’altro lato, c’è il valore documentaristico, o se si vuole, filologico de Il viaggio di Shuna che, per essere molto chiaro, si può, benissimo, considerare una sorta di “beta” di Nausicaä della Valle del vento. Infatti dell’opera di animazione condivide e, in un certo senso, il world-building e, soprattutto i valori, con quell’inquietante eredità dei “predecessori”, responsabili di aver avvelato e, in larga, misura distrutto la Terra.
Quello che, veramente, è stupendo da scoprire pagina dopo pagina e la tecnica di Hayao Miyazaki nel realizzare questo libro, che più che un classico manga ricorda molto più da vicino un’opera grafica, dove i baloon lasciano molto più frequentemente spazio alle didascalie, che comunque non appesantiscono mai la narrazione. Anche perché le illustrazioni, realizzate con uno stile “ad acquarello” è come se prendessero vita, in una sorta di corrispondenza tra animazione e fumetto che si realizza, appunto, in queste pagine. I volti, i paesaggi, i fondali e le scene divampano ne Il viaggio di Shuna, donandoci una vera e propria opera d’arte, nonostante una vicenda, tutto sommato semplice, sicuramente molto più semplice rispetto alla complessa trama del manga della sopracitata Nausicaä della Valle del vento. La qualità poi, proprio dal punto di vista editoriale e di “edizione”, di questo volume non fa altro che accrescere quest’incantamento.
La magia e la forza evocativa di queste illustrazioni sono qualcosa di unico, con una vicenda che nonostante la già citata semplicità (che non è mai un difetto tout court) lascia incollato la lettrice e il lettore di turno: soprattutto le parti, diciamo così, più “horror” o comunque truculente funzionano benissimo anche se pure quelle più dolci o comunque passionali donano grandi emozioni. Insomma il volume uscirà martedì prossimo e sarà l’occasione, una volta di più, per esplorare quel miracolo artistico e umano che risponde al nome di Miyazaki . In attesa, naturalmente di conoscere (o forse innamorarci!) il suo nuovo film
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