“Qvando c’era LVI”, il video dell’attacco allo stand del fumetto satirico sul duce e Casapound

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I fumetti sono importanti, lo sono da sempre, ma l’onda grossa che negli ultimi anni ha portato al centro dell’attenzione ciò che un tempo era patrimonio nerd ha ingigantito la faccenda. Capita così che i fumetti di Zerocalcare vendano quanto un best-seller e che tutte le uscite ricevano molta più attenzione che in passato.

È questo il caso di Quando c’era LVI, fumetto di Daniele Fabbri e Stefano Antonucci, edito da Shockdom, che prende di mira con toni satirici il neo-fascismo e la figura di Benito Mussolini: proprio Mussolini è ritratto sulla copertina del volume, oviammente non in una posa eroica, ma al contrario a testa in giù, come riferimento alla fine del dittatore, appeso per i piedi a Piazzale Loreto dopo essere stato fucilato.

La copertina e il libro hanno suscitato polemiche nelle scorse settimane, anche perché racconta la storia di un gruppo di neofascisti di Casapound che riesce a riportare in vita Mussolini, per poi scoprire che non si comporta esattamente come i militanti speravano.

 

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La presentazione del fumetto era fissata per Romics, fiera del fumetto che si è tenuta lo scorso weekend nella capitale e non sono mancate le polemiche, visto che ieri lo stand dell’editrice Shockdom è stato attaccato e vandalizzato da tre persone. Nelle ultime ore è uscito anche un video girato direttamente da qualcuno che ha affiancato l’autore del gesto e caricato sull’account Youtube di Primato Nazionale. A rivendicare il gesto è Davide di Stefano, esponente di Casa Pound.

 

 

Nonostante le voci che circolavano da ieri e parlavano di assalto, per fortuna non ci sono stati scontri fisici: come riportato in un comunicato dell’editore, tre persone armate di videocamera si sono avvicinate allo stand rovesciando della Coca Cola su alcuni volumi e lanciandone altri contro i responsabili del banchetto. La situazione è stata subito calmata dai presenti, che hanno allontanato i tre provocatori, che sono riusciti comunque a provocare danni per una cifra tra i 500 e i mille euro.

Un gesto simbolico, insomma, ma non per questo poco importante, dal momento che rappresenta il segno di come parlare di Mussolini e del fascismo sia ancora una scelta che si rischia di pagare con intimidazioni e vandalismi. Tutto questo nel 2016 e a pochi giorni dal 71esimo anniversario della Liberazione.

A proposito, tra pochi giorni, per l’esattezza il 15 aprile, Quando c’era LVI arriverà in edicola.

Marco Villa

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