Il generale Antonio Conserva, capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare italiana, ha delineato le nuove priorità strategiche per il rafforzamento della difesa nazionale nel corso di un’audizione alla Commissione Difesa della Camera.
Le proposte comprendono un aumento degli arruolamenti, investimenti in tecnologie avanzate per la difesa aerospaziale e un potenziamento complessivo del sistema militare, coerenti con le attuali esigenze di sicurezza e con le richieste della NATO per un incremento della spesa militare.
La sfida della difesa aerospaziale e il contesto globale
Il generale Conserva ha sottolineato come la situazione internazionale imponga uno sforzo senza precedenti: «Oggi ci troviamo di fronte a un livello di minaccia inimmaginabile fino a pochi anni fa», ha affermato, riferendosi in particolare alla guerra in Ucraina, che ha evidenziato la necessità di una difesa nazionale solida e autonoma. Pur contando sul «supporto garantito dello scudo americano», l’Italia deve potenziare le proprie capacità per proteggere efficacemente il proprio territorio.
Tra le minacce emergenti, Conserva ha evidenziato la diffusione di «tecnologie avanzate accessibili a un numero crescente di attori», come missili ipersonici difficili da intercettare e sciami di droni capaci di saturare le difese aeree con costi contenuti per l’attaccante. In questo contesto, la deterrenza diventa un elemento chiave: ciò implica investimenti in armamenti sofisticati, addestramento realistico e integrazione profonda tra le forze armate italiane e gli alleati internazionali.
Per rispondere a queste sfide, è necessario un aumento significativo del personale militare, non solo piloti, ma anche tecnici, operatori radar e analisti. Conserva ha sottolineato l’importanza di nuovi reclutamenti per il rimpiazzo generazionale e per l’inserimento di specialisti in ambito tecnologico e digitale. A questo proposito, ha proposto di migliorare le condizioni economiche dei militari, ad esempio introducendo un’indennità di alloggio fissa e continuativa e incrementi salariali per rendere più attrattive le carriere nell’Aeronautica militare.
Un’altra risorsa strategica individuata è rappresentata dai riservisti, definiti «un moltiplicatore di forze e una risorsa inestimabile». Il tema della creazione di una riserva militare è stato già sostenuto dal ministro della Difesa Guido Crosetto e trova appoggio anche nel disegno di legge depositato dalla Lega nel 2025. Un capitolo cruciale riguarda il potenziamento delle capacità tecnologiche. Conserva ha posto l’accento sull’urgente necessità di rafforzare la difesa antimissile e antidrone.

I droni, infatti, saranno fondamentali sia per la sorveglianza e la protezione automatizzata degli obiettivi sensibili, sia come asset offensivi, dati i loro costi ridotti rispetto ad armamenti tradizionali. Parallelamente, si rende indispensabile la modernizzazione della rete radar italiana e il potenziamento delle capacità satellitari, settore in cui si era ipotizzato un accordo con Elon Musk per la fornitura di satelliti Starlink, progetto che al momento risulta rallentato ma rimane al centro degli investimenti futuri.
Sul fronte armamenti, l’Aeronautica punta a dotarsi di missili deepstrike per attacchi strategici in profondità, capacità essenziali per neutralizzare le difese nemiche e colpire infrastrutture vitali. Sono altresì prioritari i missili aria-aria di ultima generazione per mantenere la superiorità aerea, i missili antinave e il munizionamento di precisione per supportare le forze di superficie nelle operazioni terrestri.
Il generale Conserva ha ribadito che l’aumento della spesa per la Difesa non deve essere visto come un onere, ma come un investimento imprescindibile per la sicurezza nazionale e il futuro del Paese. «Non si tratta di una scelta dettata da pressioni esterne, né dagli Stati Uniti né dalla NATO, ma di una necessità strategica», ha puntualizzato.