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Home Politica

Il Governo Meloni lavora per la nuova legge elettorale: “Premierato proporzionale con indicazione del Presidente”

Si lavora per la nuova legge elettorale, tra l'ostruzionismo dell'Opposizione e le divisioni nella Maggioranza.

by Mattia Senese
07/07/2025
in Politica
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Giorgia Meloni

Una nuova legge elettorale: il Governo Meloni prepara l'inizio dei lavori: le proposte sul campo - Dailybest.it / Credits: Instagram @Giorgiameloni

Il dibattito sulla nuova legge elettorale in Italia entra in una fase più concreta, dopo mesi di confronto più sommesso e le sollecitazioni soprattutto provenienti dalle opposizioni, con un particolare rilievo dalla minoranza del Partito Democratico.

Il Governo Meloni sta lavorando su un modello che possa garantire un equilibrio tra rappresentatività e governabilità, in vista di un possibile passaggio a un sistema con premierato proporzionale.

La discussione sulle preferenze e il superamento del Rosatellum

Il tema delle preferenze è tornato al centro dell’attenzione politica, anche grazie all’intervento di esponenti della minoranza dem come Stefano Bonaccini e Piero De Luca, che hanno chiesto di reintrodurre la possibilità per gli elettori di indicare i candidati di loro gradimento in Parlamento. Questo elemento rappresenterebbe un importante cambio di passo rispetto all’attuale sistema Rosatellum, abbandonato dall’attuale maggioranza a causa delle sue criticità. Il Rosatellum, in vigore dal 2017, prevede infatti una combinazione di sistemi: circa un terzo dei parlamentari viene eletto in collegi uninominali a maggioranza semplice, mentre i restanti due terzi sono scelti con metodo proporzionale su liste bloccate.

Nel 2022, la vittoria del centrodestra era stata favorita proprio dalla frammentazione del centrosinistra, con il 44% dei voti che aveva permesso di conquistare il 60% dei seggi uninominali, dilatando così la rappresentanza oltre la proporzione dei consensi. Per evitare tali distorsioni, la proposta che prende sempre più corpo tra gli sherpa dei partiti del centrodestra – tra cui Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia), Alessandro Battilocchio (Forza Italia), Andrea Paganella (Lega) e Pino Bicchielli (Noi Moderati) – è quella di un sistema di tipo proporzionale con premio di maggioranza alla coalizione che superi una soglia fissata, ad esempio al 40 o 42% dei voti.

Tale modello ricorda il vecchio “Porcellum”, la legge elettorale dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale per le lunghe liste bloccate, motivo per cui si propone di introdurre le preferenze per “costituzionalizzare” il sistema e garantire una maggiore scelta diretta da parte degli elettori. Forza Italia, con Antonio Tajani e Battilocchio, è tra i principali promotori di questa soluzione. Un’alternativa, avanzata da Ignazio La Russa, prevede invece capilista bloccati e possibilità di preferenze solo per gli altri candidati della lista, mentre in altri partiti si sottolinea il rischio che la preferenza possa essere osteggiata in Parlamento durante il voto, soprattutto in un scrutinio segreto, a causa delle resistenze interne.

Matteo Salvini
Le proposte della Maggioranza per la nuova legge elettorale – Dailybest.it / Credits: Instagram @Matteosalvini

Molti parlamentari temono infatti che la preferenza possa alimentare una competizione interna costosa e dispendiosa, mettendo in difficoltà i leader nel controllare la selezione dei propri fedelissimi. Tra le idee emerse nelle ultime settimane si fa strada la riscoperta del cosiddetto “Provincellum”, un sistema adottato fino al 1992 per il Senato e ancora valido per le province fino al 2014. Questo modello prevede la suddivisione delle circoscrizioni in tanti collegi uninominali quanti sono i seggi da assegnare, con i partiti che presentano candidati in ciascun collegio. La distribuzione dei seggi avviene proporzionalmente ai voti ottenuti da ogni partito nell’intera circoscrizione, ma l’elezione effettiva riguarda i candidati con il maggior numero di preferenze nei singoli collegi.

Questo sistema potrebbe rappresentare un compromesso tra proporzionale e maggioritario, con un meccanismo più trasparente di selezione dei rappresentanti, mantenendo la proporzionalità complessiva e garantendo una maggiore connessione tra elettori e parlamentari. Nel contesto di questo dibattito, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta sottolineando che la materia è di stretta competenza parlamentare e non vi sono iniziative dirette del governo in merito. Tuttavia, ha espresso la sua opinione personale, affermando che sarebbe auspicabile una legge elettorale che possa adattarsi anche a un’eventuale introduzione del premierato, un sistema che conferirebbe al Presidente del Consiglio poteri più forti e definiti.

Secondo Meloni, un modello proporzionale con indicazione diretta del premier e un premio di maggioranza alla coalizione vincente potrebbe essere una soluzione “giusta” e capace di assicurare stabilità e rappresentatività. Questo riflette una volontà di innovare il sistema elettorale per adeguarlo alle esigenze di un governo che voglia mantenere un equilibrio tra pluralismo politico e capacità decisionale. Il confronto sulla nuova legge elettorale, quindi, si concentra su come bilanciare le istanze di maggiore partecipazione democratica – attraverso le preferenze – con la necessità di garantire governabilità, evitando le distorsioni del passato e i rischi di frammentazione e instabilità.

Le prossime settimane saranno cruciali per definire i dettagli tecnici e politici di questa riforma, che avrà un impatto significativo sul futuro assetto istituzionale e sul funzionamento delle istituzioni italiane.

Mattia Senese

Mattia Senese

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