A partire dal 12 maggio 2025, le donne vittime di violenza possono finalmente presentare la domanda per il Reddito di Libertà.
Questo contributo economico, che può arrivare fino a 500 euro mensili per un massimo di 12 mesi, rappresenta un’iniziativa fondamentale per supportare le donne in uscita da situazioni di abuso. Fornire un aiuto concreto durante il delicato percorso verso l’autonomia è essenziale per il loro recupero.
Reddito di libertà, al via le domanda: come presentarla
Il Reddito di Libertà è una misura finanziata a livello regionale, concepita per offrire un sostegno economico a donne che, grazie all’intervento di centri antiviolenza e servizi sociali, stanno affrontando un percorso di recupero e indipendenza. Questo contributo può essere utilizzato per diverse spese, tra cui:
- Spese per l’autonomia abitativa: coprire i costi di affitto o di utenze essenziali.
- Percorsi scolastici e formativi: finanziare corsi di formazione o studi che possano migliorare le opportunità lavorative.
- Reinserimento lavorativo: sostenere progetti di lavoro o avvio di attività imprenditoriali.
- Cura dei figli: garantire il supporto necessario per la crescita e il benessere dei bambini.
Per inoltrare la domanda di Reddito di Libertà, le interessate devono seguire una procedura specifica. Ecco i passaggi da seguire:
- Rivolgersi al Comune di residenza: È fondamentale che la richiesta sia presentata tramite il Comune, che gioca un ruolo chiave nella verifica dei requisiti.
- Verifica dei requisiti: Il Comune si occuperà di verificare che la richiedente sia seguita da un centro antiviolenza o da servizi sociali e che stia effettivamente intraprendendo un percorso di uscita dalla violenza.
- Compilazione del modulo SR208: La domanda deve essere compilata utilizzando l’apposito modulo SR208, disponibile sul sito ufficiale dell’INPS.
- Invio della domanda all’INPS: Una volta verificata la situazione, il Comune trasmetterà la domanda all’INPS attraverso il servizio dedicato.
- Accoglimento delle domande: Le richieste vengono accolte in base all’ordine cronologico di presentazione e nel rispetto delle risorse disponibili a livello regionale.

Dal 12 maggio 2025, le donne possono finalmente accedere a questo servizio online per presentare nuove domande. È importante notare che le domande presentate vengono gestite secondo un criterio di priorità che tiene conto della data e dell’ora di invio della domanda, garantendo così un’equa distribuzione delle risorse.
Il messaggio INPS n. 1429 del 7 maggio 2025 ha fornito chiarimenti su come gestire le domande che sono state ripresentate durante la fase transitoria, ovvero quelle inoltrate entro il 18 aprile 2025. Le domande non accolte nel 2024 ma rinnovate dopo l’entrata in vigore della circolare INPS n. 54/2025 saranno rivalutate. È cruciale che le richiedenti siano consapevoli che l’esito di queste domande sarà determinato sulla base della data e ora di invio della domanda originaria, non della ripresentazione.
Il Reddito di Libertà è riservato a donne che sono state vittime di violenza e che sono attualmente seguite da un centro antiviolenza o da servizi sociali. Questo include anche quelle che si trovano in situazioni di emergenza, come case rifugio o case famiglia. È importante che queste donne siano in possesso dei requisiti stabiliti dall’INPS per poter accedere al contributo.
- ISEE: A differenza di altre misure di sostegno, il Reddito di Libertà non è vincolato a soglie ISEE. Tuttavia, è necessario che il Comune certifichi la situazione di bisogno e il percorso di fuoriuscita dalla violenza.
- Scadenza per la presentazione delle domande: Le richieste possono essere presentate fino a esaurimento delle risorse regionali, ma non oltre il 31 dicembre 2025. Questo rende essenziale l’invio tempestivo delle domande.
Il Reddito di Libertà rappresenta quindi un’opportunità significativa per le donne che desiderano ricostruire la propria vita dopo aver vissuto esperienze traumatiche. Con un processo di domanda chiaro e supporto da parte delle istituzioni, questo contributo può davvero fare la differenza nel percorso di recupero e autonomia delle donne coinvolte.