Persistono le difficoltà legate alla riattivazione della piattaforma della Carta del Docente, uno strumento essenziale per centinaia di migliaia di insegnanti italiani che attendono di poter usufruire del bonus annuale dedicato all’aggiornamento professionale.
Nonostante le promesse e le novità legislative introdotte nel corso dell’anno, a metà ottobre la piattaforma risulta ancora inattiva, alimentando tensioni e proteste all’interno del mondo della scuola.
La protesta della Gilda degli Insegnanti: “I docenti non possono più aspettare”
A sollevare la questione è la Gilda degli Insegnanti, che ha manifestato forte preoccupazione per i continui ritardi nella riapertura della piattaforma digitale. Il coordinatore nazionale Vito Carlo Castellana ha espresso chiaramente il disagio della categoria: «Non si può parlare di innovazione e aggiornamento – ha dichiarato – se contestualmente si impongono vincoli e si bloccano strumenti come la Carta del Docente, uno dei pochi riconoscimenti concreti del lavoro svolto da migliaia di insegnanti». Il blocco operativo della piattaforma si traduce in un serio ostacolo per la formazione continua del personale scolastico, compromettendo il diritto degli insegnanti a investire nella propria crescita professionale.
La situazione si aggrava ulteriormente a causa del mancato pagamento delle sentenze favorevoli a molti docenti precari, che avevano ottenuto, tramite ricorsi legali, il riconoscimento del bonus. Il quadro normativo ha visto qualche passo avanti con il Decreto-Legge n.127/2025, che ha ampliato la platea dei beneficiari della Carta del Docente includendo anche i precari con contratto annuale fino al 30 giugno. Si tratta di una conquista rivendicata da tempo dalla Gilda, che ha inoltre ottenuto l’apertura all’utilizzo del bonus per spese di trasporto, un’innovazione importante per facilitare la partecipazione a corsi e attività formative.

Nonostante queste novità legislative, la piena operatività dello strumento è ancora lontana. La Gilda chiede con urgenza un intervento risolutivo da parte del Governo e del Ministero dell’Istruzione, affinché venga garantita la riattivazione immediata della piattaforma e il pagamento delle somme dovute ai docenti che hanno vinto le relative cause legali.
«I docenti italiani non possono più attendere – ha sottolineato Castellana – per vedere rispettati e tutelati i propri diritti, soprattutto quando si tratta di strumenti fondamentali per la loro crescita professionale». La situazione resta quindi critica e necessita di risposte tempestive per evitare ulteriori disagi e per ristabilire la fiducia nel sistema di supporto all’aggiornamento scolastico, elemento chiave per la qualità dell’insegnamento nel nostro Paese.