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Scuola, dati allarmanti: in Italia un ragazzo su due è vittima di bullismo nella fascia tra i 15 e i 19 anni

I dati raccolti in Italia evidenziano un allarmante e crescente numero di casi di bullismo e cyberbullismo.

by Mattia Senese
31 Dicembre 2025
in Scuola
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Uno studente su due, nella fascia tra i 15 e i 19 anni, ha subito bullismo o cyberbullismo - Dailybest.it

Nel dibattito pubblico italiano, la questione del bullismo e in particolare del cyberbullismo tra gli adolescenti continua a destare forte preoccupazione.

Secondo i dati più aggiornati, quasi un ragazzo su due tra i 15 e i 19 anni ha subito almeno un episodio di bullismo online nel corso del 2024. Questi numeri, provenienti da fonti autorevoli come ESPAD Italia, ISTAT e Save the Children, evidenziano una realtà preoccupante che si distingue nettamente dalle medie europee e statunitensi.

Il fenomeno del bullismo in Italia: cifre allarmanti e confronto internazionale

Nel 2024, quasi il 50% degli adolescenti italiani tra i 15 e i 19 anni ha vissuto episodi di cyberbullismo, una percentuale che cresce ulteriormente se si allarga la fascia d’età agli 11-19 anni: in questo caso, oltre il 68% dei giovani ha riportato esperienze di offese, violenze verbali, fisiche o digitali. Di questi, circa il 21% è stato vittima di atti sistematici e ripetuti, sintomo di un problema strutturale e non occasionale.

Il confronto con altri paesi europei e con gli Stati Uniti mette in luce una situazione italiana particolarmente critica. In Europa la media di vittime di cyberbullismo tra gli adolescenti si attesta intorno al 16,6% nel 2024, molto al di sotto dei livelli italiani. Negli Usa, i dati del 2025 indicano che il 26,5% degli studenti ha subito episodi di cyberbullismo negli ultimi 30 giorni, mentre la percentuale si alza al 60% considerando l’intero percorso scolastico. Nonostante le differenze metodologiche tra i sistemi di rilevazione, l’Italia si conferma tra i paesi con i numeri più elevati di bullismo digitale.

Un approfondimento significativo arriva dal Veneto, dove l’Ufficio Scolastico Regionale ha recentemente pubblicato un report basato sulla Piattaforma ELISA con dati riferiti all’anno scolastico 2024/2025. L’indagine ha coinvolto oltre 22.700 studenti delle scuole superiori e più di 3.000 docenti, fornendo un quadro dettagliato del fenomeno a livello locale.

Dall’analisi emergono alcune evidenze chiave: il 30% degli studenti dichiara di essere stato vittima di bullismo nei due o tre mesi precedenti la rilevazione; l’8% segnala episodi di cyberbullismo, con una percentuale analoga che ammette di aver compiuto atti ostili online. Particolarmente significativa è la diffusione del bullismo basato su pregiudizi: l’11% degli studenti ha subito prepotenze legate all’origine etnica, l’8% per motivi di orientamento sessuale reale o percepito, mentre il 7% per ragioni connesse alla disabilità.

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Aumentano gli episodi di bullismo e cyberbullismo tra i giovanissimi – Dailybest.it

Un altro dato rilevante riguarda la percezione del fenomeno all’interno degli istituti: mentre oltre il 90% del corpo docente considera l’ambiente scolastico sicuro, circa un terzo degli studenti segnala carenze nelle regole e nella chiarezza dei riferimenti relativi ai comportamenti scorretti, evidenziando una discrepanza tra la visione degli adulti e quella dei ragazzi.

In risposta a questi dati, oltre l’85% delle scuole del Veneto ha nominato un docente referente per bullismo e cyberbullismo, anche se solo una parte degli studenti è consapevole della presenza di questa figura di riferimento. La mancata comunicazione interna contribuisce a creare un divario nella percezione della sicurezza scolastica.

Sul piano operativo, l’Ufficio Scolastico Regionale ha raccolto più di 450 buone pratiche attuate dagli istituti, documentate nel Catalogo delle Buone Pratiche. Queste iniziative spaziano dalla promozione della cittadinanza digitale all’educazione all’affettività e alle emozioni, dalla prevenzione della violenza di genere alla sensibilizzazione sulla consapevolezza giuridica delle condotte scorrette, fino al contrasto alle mafie e alla tutela dei diritti umani.

Il Direttore Generale dell’USR Veneto, Marco Bussetti, ha sottolineato come il lavoro svolto nelle scuole sia quotidiano e capillare, ma ha evidenziato anche l’urgenza di potenziare le azioni preventive. A tal fine, si rende necessaria una maggiore condivisione di strumenti, linguaggi e percorsi educativi comuni, per rafforzare la cultura del rispetto e della sicurezza all’interno degli ambienti scolastici.

Mattia Senese

Mattia Senese

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