La questione dei docenti con titoli non validi nelle graduatorie per le immissioni in ruolo e nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) continua a generare preoccupazioni nel mondo della scuola italiana.
Chiara Cozzetto, rappresentante sindacale di Anief, ha recentemente evidenziato in un’intervista con Orizzonte Scuola le criticità legate alla validità dei titoli culturali dichiarati dai candidati e successivamente esclusi dalle commissioni competenti.
Autotutela degli uffici scolastici: verifica e controllo dei titoli
L’Ufficio Scolastico Regionale (USR) o l’Ambito Territoriale, responsabili delle procedure concorsuali e delle GPS, mantengono il diritto di intervenire in autotutela qualora emergano irregolarità nei documenti presentati dai docenti. In particolare, se un titolo utilizzato per ottenere punteggio nelle graduatorie viene ritenuto non valido dopo la pubblicazione delle stesse, si attiva una procedura di revisione del punteggio attribuito. Questa rivalutazione può comportare la decurtazione dei punti assegnati ingiustamente e una conseguente modifica della posizione nella graduatoria.
Tale processo è fondamentale perché può influenzare direttamente la legittimità dell’immissione in ruolo o dell’assegnazione della supplenza. La revoca dell’incarico rappresenta la misura più severa adottata dagli uffici scolastici nei confronti di quei docenti che hanno ottenuto l’immissione in ruolo o incarichi tramite punteggi derivanti da titoli poi giudicati invalidi. Nel caso specifico degli insegnanti che perdono i punti contestati al punto da non rientrare più tra i vincitori del concorso o tra gli aventi diritto alle supplenze GPS, si procede all’annullamento della nomina.

Tuttavia esistono strategie preventive adottate da alcuni insegnanti che hanno rilevato tempestivamente errori nella valutazione del proprio titolo culturale: contattando anticipatamente gli uffici competenti per richiedere una correzione del punteggio prima dell’attribuzione definitiva dell’incarico si evita così il rischio di revoche successive. Nel caso specifico delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze, se a seguito della verifica il punteggio viene ridotto ma rimane comunque superiore rispetto a quello degli altri candidati nominabili nell’ultimo turno di supplenza svolto (come indicato dall’Ufficio Scolastico Foggia), il contratto potrà proseguire senza necessità di risoluzione immediata.
Al contrario, qualora venga accertata l’invalidità totale del titolo d’accesso necessario all’inserimento nelle graduatorie – ad esempio lauree o abilitazioni riconosciute come insufficientemente valide –, la revoca diventa obbligatoria ed è applicata con tempestività dall’Ufficio Scolastico competente al fine di garantire correttezza amministrativa ed equità nel reclutamento docente.