La 7ª Commissione permanente del Senato, competente per Cultura, Istruzione pubblica, Ricerca scientifica, Spettacolo e Sport, ha recentemente espresso parere favorevole sul disegno di legge di Bilancio 2026 destinato al Ministero dell’istruzione e del merito, approfondendo anche il piano pluriennale 2026-2028.
Questo passaggio segna una svolta significativa in termini di diritti e condizioni di lavoro per il personale scolastico, con particolare attenzione alla valorizzazione del ruolo di docenti e Ata attraverso misure innovative come i buoni pasto e l’introduzione dell’Ape sociale per categorie gravose.
Rafforzamento delle tutele per il personale scolastico e contrasto alla dispersione
Nel documento presentato dalla senatrice Carmela Bucalo, estensore del provvedimento, si sollecita la 5ª Commissione Bilancio a considerare l’inserimento di misure aggiuntive per contrastare efficacemente la dispersione scolastica, una problematica che continua a rappresentare una sfida per il sistema educativo italiano. Tra le proposte di rilievo emerge il sostegno economico alle famiglie per la fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo, un intervento che mira a ridurre le disuguaglianze di accesso all’istruzione.
Un aspetto innovativo riguarda il riconoscimento dei buoni pasto anche per il personale docente e ATA, una misura che già caratterizza altri comparti della pubblica amministrazione ma che nel settore scolastico rappresenta una vera e propria novità. È infatti previsto che questo riconoscimento diventi un elemento strutturale, valorizzando così la quotidianità lavorativa di migliaia di operatori della scuola. Inoltre, si propone la qualifica di lavoratore con mansioni gravose per tutto il personale docente, aprendo la strada all’accesso all’Ape sociale, un’anticipazione pensionistica dedicata a chi svolge attività particolarmente usuranti, accompagnata da un assegno di 1.500 euro fino al raggiungimento dei requisiti ordinari.
Tra gli interventi normativi più rilevanti figura l’articolo 105, che stabilisce un obbligo per i dirigenti scolastici: salvo motivate esigenze didattiche, nelle supplenze fino a dieci giorni su posti comuni della secondaria di primo e secondo grado si dovrà ricorrere prioritariamente al personale dell’organico dell’autonomia. Questo cambiamento punta a valorizzare le risorse interne alla scuola e a garantire una maggiore continuità didattica. Rimane invece facoltativo l’impiego dell’organico per le supplenze su sostegno e per la scuola primaria, settori che richiedono competenze particolari.
L’articolo 106 introduce una rivoluzione nella gestione dell’organico: l’attribuzione sarà definita su base annuale e non più triennale, mentre per il personale ATA è prevista una revisione annuale della dotazione a partire dall’anno scolastico 2026/27. Questa flessibilità mira a rispondere in modo più tempestivo alle esigenze reali delle scuole.

Un’altra novità di rilievo riguarda l’articolo 127, che innalza gli standard dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) nell’assistenza all’autonomia e comunicazione per studenti con disabilità. L’obiettivo è assicurare un supporto “adeguato, permanente e personalizzato” per garantire l’inclusione scolastica. Entro il 31 dicembre 2027 sarà attivato un registro nazionale per monitorare il fabbisogno aggregato delle ore erogate dagli assistenti all’autonomia e comunicazione, strumento fondamentale per una gestione trasparente e mirata delle risorse.
Alla luce delle audizioni svolte con Anief e Cisal, che hanno presentato circa 70 proposte emendative, la Commissione ha evidenziato la necessità di rafforzare alcune tutele per tutto il personale scolastico. La recente firma sull’ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) 2022-2024, sottoscritta da Marcello Pacifico, presidente di Anief, ha aperto un nuovo capitolo nelle relazioni sindacali.
