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Perché sono tutti impazziti per il Dolly Parton Challenge?

In questi giorni, le bacheche digitali sono state letteralmente occupate dal #dollypartonchallenge: un’immagine che racchiude quattro foto in cui mostriamo quale sarebbe la nostra foto profilo ideale su quattro social bel distinti: LinkedIn, Facebook, Instagram e Tinder. È partito tutto da lei:

 

Per chi non conoscesse la signora in questione (shame!), Dolly Parton è un’icona della musica country statunitense, ha recitato al cinema e in tv, è un’istituzione americana coi suoi capelli biondi vaporosissimi e i suoi abiti che uniscono la campagna ai glitter. È piuttosto ironico che, di tutte le cose fatte nei suoi 74 anni di età, stia diventando famosa alle nuove generazioni per un meme. È l’effetto Gianni Morandi sui social: quando qualche vip attempato riesce a padroneggiare il linguaggio dei nativi digitali meglio dei ragazzini, diventa un idolo.

Il meme originale di Miss Parton è un simbolo di girl empowerment, con la sua didascalia: Trova una donna che sappia fare tutto. Le quattro foto riguardano quattro aspetti fondamentali della vita: LinkedIn rappresenta il lavoro, il lato professionale, quello serio e rispettabile, Facebook quello informale, tra amici, mentre Instagram quello più glamour, la vanità. Last but not least, Tinder, il social che serve per rimorchiare e la foto correlata: sexy, che sprigiona voglia e fantasie erotiche. Beh, almeno ci si prova.

Nel meme, Dolly si mostra educanda a collo alto per LinkedIn, col maglione brutto natalizio per Facebook, in posa con la chitarra per Instagram e coniglietta di Playboy per Tinder. Un insieme di informazioni che ha fatto impazzire tutto il mondo. Gli utenti social hanno deciso di  partecipare a una vera e propria sfida (da cui challenge), in cui postare quattro diversi lati del proprio carattere. In realtà è la fiera delle vanità e del like facile, che di base è il motivo per stare sui social nel 2020.  Mostrarci seri e responsabili, amichevoli, fighi e sexy in un’unica immagine, chi perderebbe questa opportunità?

Chi ha selezionato le foto più belle, chi l’ha presa ironicamente scegliendo una foto Tinder improbabile, chi ha cambiato le carte in tavola prediligendo altri social (Tik Tok, il vecchio MySpace, Grindr per gli incontri omosessuali), chi ha messo la stessa foto per quattro volte e via dicendo.

Ecco qualche esempio dal mondo dei vip, delle pagine meme e persino di un museo.

 

Raffaele Portofino

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Raffaele Portofino

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