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146 anni fa veniva spedita la prima cartolina. Ecco le più belle di sempre

Una vista della spiaggia di Bellaria

 

L’avreste mai detto? Anche la cartolina postale ha il suo bel compleanno. È stata spedita per la prima volta il primo ottobre del 1869 dal professore di economia austriaco Herrmann Emmanuel. Era fatta come quelle di oggi, di cartoncino rettangolare e voleva sostituire per la corrispondenza breve le lettere, che costavano di più. Ma diciamocela tutta, a noi non interessano certo quelle anonime, a noi piacciono quelle illustrate, come quella qui sopra, che ci introduce all’argomento balneare nel dopoguerra, con tre signore di bell’aspetto che salutano tutti cordialmente dalla spiaggia di Bellaria, vicino a Rimini, in Emilia Romagna. E voi che pensavate di trovarci la movida…

Chiaro, la nostra generazione è eterna debitrice della vida loca degli anni 80, in cui il must di ogni feria o gita era il trovare la cartolina perfetta da inviare agli amici per farli ingelosire, con grafiche al limite del codice penale, ragazze discinte, discoteche borderline e luoghi che in realtà nessuno avrebbe mai frequentato nemmeno pagato. L’importante era eccedere e cartoline ne erano lo specchio.

 

Un insieme di cartoline tipicamente anni ’80

 

Oggi solo un viaggiatore su 20 continua a spedire le cartoline, gli altri si affidano alla foto direttamente su WhatsApp o su Facebook, ma volete mettere la formula “Saluti da…” e poi la storia di un’estate scritta da mano malferma, oppure dalla scrittura tutta curata della tipa che ti piaceva?

 

La cartolina della tipa che ti piaceva

 

Per gli amici tifosi, niente era meglio della cartolina della squadra del cuore o della città col gagliardetto. Se poi eravate indecisi su quale squadra tifare, c’erano quelle fatte apposta per non scontentare nessuno, come quella qui sotto di una Milano anni ’70 a doppia sponda.

 

Rossonera o nerazzurra?

 

Se visitate Expo e non avete uno smartphone a portata di mano, niente paura, la cartolina postale può sempre tornare utile. Che sia bella, poi quello è un altro discorso.

 

Una cartolina per Expo 2015

 

Fortunatamente, per tutte quelle cartoline di cui vergognarsi, ci viene in aiuto il Tumblr Bad Postcards, nel quale è possibile postare tutte quelle imbarazzanti, che preferivamo davvero dimenticare, come quella della signora con la tigre e una cofana di capelli per i quali bisogna munirsi di posto d’armi.

 

Il safari a Naples, in Florida

 

Oppure quelle desolanti, di posti in cui non metteresti piede nemmeno pagato, tipo questo bell’ufficio postale americano, il primo totalmente automatico del mondo. Ah beh.

 

Che posto ridente.

 

Sempre su Tumblr c’è bestpostcards, un collezionista di cartoline che  ci mostra quelle che ha ricevuto da tutto il mondo, giusto per farsi un viaggio rimanendo a casa. Chissà quanto ci metteva ad arrivare una spedita da Tokyo…

 

Tokyo in una luce quasi surreale

 

Cosa ne pensate delle cartoline di San Valentino per soli nerd? È un modo per far sapere alla tua dolce metà che la ami a modo tuo e se lei apprezza, sei veramente a cavallo e niente vi separerà.

 

Adorabili cartoline per soli nerd

 

Il Santo Natale poi è il periodo perfetto per spedire le cartoline a parenti e amici lontani. Ecco, il punto è che nei primi del 1900, le foto erano così tetre che non proprio tutti volevano riceverle. I bambini avevano paura, le mamme le nascondevano. Insomma, non proprio un augurio di quelli gioiosi.

 

Il Babbo Natale che nessuno vorrebbe trovarsi in casa

 

Quella qui sotto è un’opera di Franco Brambilla, l’illustratore di Urania che ha fatto una serie fighissima aggiungendo gli elementi di fantascienza alle cartoline vintage. Genio.

 

© Franco Brambilla

 

Insomma, anche se ormai in disuso, tutti abbiamo le nostre cartoline del cuore, magari conservate in una scatola sopra l’armadio, come si fa con le cose che non si buttano mai via perché un giorno possono tornare utili. Oppure ci troviamo a sfogliare album di cartoline vintage ai mercatini dell’usato e subito ci vengono in mente storie sepolte in qualche cassetto della memoria. Perché a ben vedere, sono state il primo social network, il modo per rimanere in contatto, e per condividere un’emozione tramite un’immagine. Niente male per un comune cartoncino rettangolare no?

 

Ci stiamo divertendo
Simone Stefanini

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Simone Stefanini

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