Avete mai visto una gara di moderno tiro con l’arco? Gli arcieri stanno fermi impalati, attendendo il momento buono per scoccare la freccia, guardando dal mirino del loro arco iper tecnologico. Può essere un bel po’ noioso da seguire, specialmente in tv.
Ben più interessante da guardare è Lars Andersen, un arciere che compie prodezze incredibili. Può scoccare 3 frecce in 0.6 secondi, può saltare per prendere un arco, caricarlo e tirare la freccia prima ancora di toccare il suolo. Tira da ogni posizione, di destro e di sinistro e fa sempre centro. Vi ricordate Robin Hood quando dimostra a tutti di essere il più bravo tiratore con l’arco di Sherwood centrando il bersaglio e riuscendo a dividere in due la freccia che già era posizionata al centro? Lars sarà meno affascinante di Kevin Costner (o della volpe della Disney), ma riesce a dividere in due una freccia in volo, mentre gli viene scoccata contro. Sembra incredibile, eppure:
Lars sfata anche dei miti hollywoodiani sulla figura dell’arciere nel cinema, di solito approssimativa e poco accurata: [via]
“Faretra:
L’arciere con la faretra sulle spalle è un’icona del cinema diffusa in tutto il mondo, ma non è la migliore soluzione possibile. L’arciere è limitato nei movimenti e non può vedere le proprie frecce mentre ha un nemico davanti. Deve concentrarsi sulla faretra e questa cosa lo rende vulnerabile. Gli arcieri in passato avevano diversi tipi di freccia, ma dal momento che la faretra è dietro le spalle, non avrebbero potuto sapere quale prendere. Posizionarla sulla cintura o sulla sella del cavallo davanti all’arciere, sono soluzioni ben più efficaci.
L’obiettivo circolare col centro nel mezzo:
Gli obiettivi storici erano tridimensionali, non piatti.
Il doppio tiro:
Per molti anni ho sperimentato il doppio tiro: mentre la mano con la freccia tira la corda indietro, la mano che tiene l’arco lo spinge in avanti, in modo che fornisca più potenza alla freccia.
Per colpire una freccia in aria:
Attualmente ci sono riuscito 14 volte, ed è tutto filmato. Per me questo è il tiro finale con l’arco. Non lo ritenevo nemmeno possibile. Per poterlo fare, devi essere davvero tutt’uno con l’arco, perché girandoti, non hai alcun modo di pensare, devi essere completamente convinto di ciò che vedi e sparare in un istante. NON PROVATELO A CASA. La freccia che mi viene sparata è di bambù con la punta di metallo, mentre la mia è di alluminio, così sono sicuro che la freccia in arrivo si fletta e si rompa.
Spendo molto tempo facendo pratica e ce ne vuole un sacco per imparare una nuova abilità. Per esempio, quando ho avuto l’idea di saltare per afferrare la freccia del nemico e scoccargliela contro prima di atterrare, ci sono voluti mesi. Quello che avete visto è frutto di lungo allenamento, studio e passione.”
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