532 anni fa la Chiesa ha dato inizio alla caccia alle streghe in Europa

Fotogramma preso da “La città dei morti”, film inglese del 1960

 

Poco più di 500 anni fa, non era un bel periodo per essere donne in Europa. Nell’anno del Signore 1484, in data 5 dicembre, Papa Innocenzo VIII mise definitivamente al bando la stregoneria. Uno dei passi più significativi della bolla Summis desiderantes affectibus in realtà non faceva grande distinzione tra maschi e femmine:

“È recentemente giunto alle nostre orecchie che in alcune regioni dell’alta Germania, molte persone di entrambi i sessi, rinnegando la fede cattolica, si sono abbandonate a demoni maschi e femmine, e che, a causa dei loro incantesimi, lusinghe, sortilegi, e altre pratiche abominevoli, hanno causato la rovina propria, della loro prole, degli animali, e dei prodotti della terra, così come di uomini e donne.”

Sappiamo tuttavia che la maggior parte delle numerose vittime di questo abominio di superstizione e misoginia furono proprio le donne. L’identikit della vittima predestinata era infatti da ricercarsi tra le levatrici, le guaritrici che usavano le erbe, le prostitute e le malate di mente.

 

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Il Papa nominò due inquisitori, i domenicani tedeschi Heinrich Kramer e Jacob Sprenger che redassero il Malleus Maleficarum, un manuale antistregoneria che in sostanza affrontava il fenomeno come prettamente femminile, partendo dal presupposto che la donna fosse più debole alle insidie del demonio. Ecco alcuni passi tratti da quel delirio sessuofobico:

“Non c’è da stupirsi se tra coloro che sono infetti dall’eresia delle streghe ci sono più donne che uomini […] E sia benedetto l’Altissimo che finora ha preservato il sesso maschile da un così grande flagello!”

 

Un esemplare originale del Malleus Maleficarum

 

La Chiesa associava la donna alla lussuria, un peccato sicuramente derivante dal Diavolo, dunque da condannare. Le altre accuse che la riguardavano erano quella di causare impotenza, di far sparire i genitali, di procurare anticoncezionali e di provocare aborti. Molte donne, dopo atroci torture confessavano la loro stregoneria. Per loro, morire era una liberazione dalla sofferenza.

 

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Le stime della persecuzione sono impietose: circa 110.000 processi di cui 50.000 in Germania, 10.000 in Polonia e Francia, 9.000 in Svizzera, fino ai 5.000 italiani, durante i tre secoli in cui è durata l’inquisizione. Le esecuzioni capitali sono state stimate nel 55% dei casi, dunque i giustiziati per stregoneria sono stati circa 60.000, di cui l’80% furono donne.

Spesso le streghe alla fine del processo farsa, venivano giustiziate sul rogo, arse vive di fronte alla comunità. In Italia, la maggior parte dei roghi è avvenuta nella prima metà del Cinquecento, soprattutto in Italia Settentrionale e in Toscana. In Val Camonica c’è stata la più grande caccia alle streghe italiana, con una cifra che si aggira tra i 65 e gli 80 roghi.

 

Targa commemorativa del massacro, sulla torre Federici di Sonico

 

L’ultima esecuzione legale per stregoneria in Europa si tenne a Clarus, nella vicina Svizzera nel 1782, solo 234 anni fa. Nel 1998 la Chiesa Cattolica nella figura di Papa Giovanni Paolo II chiese platealmente perdono per le infami sentenze delle quali s’era macchiata durante la caccia alle streghe.

Simone Stefanini

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