Braniff International Airways hostess in uniform by Emilio Pucci 1965 Photo credit: Braniff International Public Relations Archives, History of Aviation Collection, UT-Dallas
Abbiamo uno strano legame con le divise di hostess e steward delle linee aeree: sembra che non ce ne importi assolutamente nulla, il che è del resto normale.
Quelle divise le indossano persone che incontriamo di sfuggita in momenti in cui siamo concentrati su altro, con la testa all’arrivo della nostra vacanza o del nostro viaggio di lavoro, o al ritorno, oppure mentre siamo chini su un libro, una rivista, un tablet, e in fondo niente cospira perché la nostra attenzione sia concentrata su quelle divise.
Non ci interessano le divise di hostess e steward: almeno finché non le cambiano. Lì vien fuori un casino. Proviamo a ricordare il Buongiorno surreale di Gramellini sulle nuove divise delle hostess Alitalia. Ecco cosa intendo.
A quel punto, quando le cambiano, le divise diventano di nuovo di importanti: ma finché in cabina le osserviamo distrattamente nei minuti precedenti il decollo, o poi magari incrociamo di nuovo lo sguardo con la hostess o lo steward quando veniamo serviti – a patto di non viaggiare su una low cost – di una colazione, un pranzo o una cena, e passato il piccolo vassoietto su cui ci siamo cibati, le ignoriamo tranquillamente.
Non sono neanche un argomento di conversazione: sono un elemento del paesaggio visivo come i sedili, i finestrini, le cappelliere, le auricolari monouso per i viaggi lunghi. Però sbagliamo, perché le divise da hostess e steward a volte sono meravigliose.
Per scoprire qualcosa di più sulla storia di questo genere di uniformi però, c’è una mostra interessante all’aeroporto di San Francisco. Come dite? Non passate da San Francisco questa estate?
Niente paura, qui c’è una bella serie di immagini di divise hostess vintage per farvi vedere quanto fossero eleganti, pazze, o soprattutto impensabili oggi le divise di una volta delle hostess.
La mostra si chiama Fashion In Flight: A History of Airline Uniform Design, e raccoglie uniformi dagli anni ’30 del secolo scorso a oggi. E sono davvero spettacolari, soprattutto quelle folli degli anni sessanta.
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