Quest’anno Parigi ospita il COP21, il summit internazionale dedicato ai cambiamenti climatici mondiali. In un’atmosfera già carica di tensione per via degli attacchi terroristici dello scorso novembre – e per cui vige ancora lo stato di emergenza – sono comparsi 600 poster sparsi per tutta la città il cui obiettivo è prendere in giro i principali leader coinvolti nella conferenza come Francois Hollande, David Cameron e Barack Obama e, soprattutto, sottolineare l’ipocrisia della scelta di alcuni degli sponsor di questa ventunesima edizione. Molti manifesti, infatti, riprendono le pubblicità di marchi quali Air France, Dow Chemicals, Volkswagen e GDF Suez (Engie) cambiandone lo slogan in modo provocatorio.
Non si tratta di stampe attaccate ai pali o ai muri con nastro adesivo o colla, i poster sono stati inseriti nelle pensiline dei bus e negli spazi dedicati alle affissioni tradizionali. Se si aggiunge il fatto che sembrano del tutto uguali alle normali pubblicità, si capisce come lo scopo di tutta l’operazione sia quello di portare il normale cittadino ad avvicinarsi e approfondire meglio il messaggio contenuto.
A capo di questa protesta c’è Brandalism un collettivo di 82 artisti, provenienti da 19 paesi diversi. Tra gli italiani troviamo: Millo, BR1, Fra BiancoShock, Opiemme e Never2501.
“Sponsorizzando la conferenza sul clima – ha dichiarato il portavoce di Brandalims, Joe Elan – “grandi inquinatori come Air France e GDF Suez possono promuovere se stessi come parte della soluzione quando, in realtà, sono parte del problema“.
Se volete approfondire il progetto e conoscere tutti gli artisti coinvolti, consultate il sito brandalism.org.uk
[via thisiscolossal.com, qz.com]
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