Le “Sexy Doll”, ovvero bambole gonfiabili o in silicone, mi fanno crescere una certa inquietudine mixata a una forte curiosità; probabilmente per causa dei loro occhi eternamente sbarrati, quasi spaventati, o per la bocca spalancata che pare gridare dolore (anche se ovviamente la funzione è altra).
Un fascino ambiguo e sfuggente, che ha destato interesse anche nel fotografo Jason Lee, il quale ha realizzato un intero servizio fotografico all’interno della fabbrica di giocattoli di Ningbo Yamei, alla periferia di Fenghua, in Cina.
Un foto documentario che racconta la produzione di 13 tipi di bambole, generalmente vendute ad un prezzo medio di 16,00 dollari ciascuna ed esportate principalmente in Corea, Turchia e Giappone.
Scrutatele bene, perché alcune di queste immagini sono da pelle d’oca.
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