Si discute molto sui beni e sulle aziende statali che vengono messi in vendita per risanare il bilancio. La nostra, più che una posizione politica, è una malinconia, specialmente quando si va a toccare architetture evocative, romantiche e simboliche come le seguenti.
Questo è il pacchetto di fari (le torrette che emettono segnali luminosi per aiutare la navigazione) che sono andati all’asta nel dicembre scorso:
Si tratta del faro di Capo d’Orso (Sardegna) [foto via]
del faro di Domus de Maria (Sardegna) [foto via]
del faro di Capo Comino (Sardegna) [foto via]
del faro di Ustica (Sicilia) [foto via]
del faro di Augusta (Sicilia) [foto via]
del faro di Levanzo (Sicilia) [foto via]
e del faro di Ischia (Campania) [foto via]
In ogni caso, nessuno degli acquirenti sogni di farci cosa vuole: lo Stato li dà solo in concessione ai privati (alcuni per 50 anni, altri per 99 anni). Tra gli altri beni messi all’asta online dallo Stato: l’ex convento a San Domenico Maggiore Molteoliveto (Taranto), un castello del 1400 a Gradisca d’Isonzo (Gorizia), Casa Nappi a Loreto e l’isola di Poveglia a Venezia.
Avete notizie su chi li ha comprati? Fatevelo sapere nei commenti.
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