Cibo, alcool e vestiti: 5 confronti in cui l’Italia batte sempre la Spagna

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Italia- Spagna è la partita che oggi ci farà soffrire tantissimo. Negli ultimi anni non è mai andata bene. A volte non è andata male, certo, ma bene bene non è mai andata. Non sappiamo se la Nazionale operaia e ignorante di Antonio Conte riuscirà a invertire questa tendenza, quello che sappiamo è che saremo in piedi per l’inno, ma senza mano destra sul cuore: la mano destra è per la Peroni, niente scherzi.

In realtà sappiamo anche un’altra cosa, cioè che al di là di come andrà a finire stasera, noi siamo consapevoli della superiorità italiana sulla Spagna in alcuni fondamentali campi. Siamo certi che anche voi sarete d’accordo con noi su questi cinque punti fondamentali. Quindi Forza Azzurri, daje Antonio Conte, ma che nessuno provi a dire che la sangria è buona.

 

Aperitivo vs. Tapas

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No, non siamo tra i fanatici dell’aperitivo alla milanese, di quelli in cui con 8-9 euro mangi qualsiasi cosa, dallo spezzatino al pinzimonio. Anzi, chiunque sopravviva alla fase universitaria non può che avere i brividi al pensiero di quanto si è mangiato male vivendo di aperitivi all-you-can-eat. Detto questo: vogliamo parlare delle tapas? Quattro robe infilzate su uno stuzzicadenti, che ti titillano l’appetito e ti ammazzano il portafogli. Da una parte c’è l’esagerazione della quantità, dall’altra il perfetto equilibrio per farti spendere senza sfamarti. L’ideale? L’aperitivo italiano di seconda generazione: quello di qualità, che ti sfama e ti permette di evitare di gonfiarti di crocchette di patate bollenti anche a ferragosto.

 

Fiat vs. Seat

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Pensate agli anni passati, alla Prima repubblica o giù di lì. Ogni volta che la Fiat faceva uscire un nuovo modello, passavano pochi mesi e la Seat faceva la sua versione. Identica, ma con una città spagnola come nome. Lo sappiamo: erano accordi economici ed era tutto chiaro e sotto la luce del sole, ma l’effetto era quello di un brutto remix uscito a distanza di poche settimane da un originale, magari un bell’originale. Dai, come si fa a chiamare Marbella la PANDA?

 

Spritz vs. Sangria

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Vino slavato con dentro la frutta, una delle più grandi truffe della storia dell’enogastronomia. Il vino che perde gusto, la frutta che sa di Tavernello andato a male, senza parlare di quella buffonata delle cannucce lunghissime. Se dobbiamo buttarci su un classico del pre-cena, lo spritz vince a mani basse: non bastasse il perfetto equilibrio tra le componenti, c’è anche l’opzione Campari per chi non ha paura di arrivare già sbronzo a cena.

 

Benetton vs. Desigual

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Vogliamo mettere? I grandi classici della moda da shopping rapido e un accrocchio di colori senza senso. Saremo pure tutti mediterranei e latini, ma è anche dalle grandi catene di abbigliamento che passa la differenza tra chi ha stile e chi si riempie di scritte a caso.

 

Prosciutto italiano vs. Pata Negra

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Loro hanno bisogno di dare un nome preciso al loro prosciutto per convogliare tutto il tifo su quel prodotto. Noi no, noi abbiamo il prosciutto crudo. Da Parma a San Daniele, passando per quello toscano e quello sardo, un trionfo assoluto di bontà.

 

Elisabetta Limone

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Elisabetta Limone

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