I cinque lavori da scegliere per avere una vita felice

Magari aggiornando un po’ di cose rispetto all’immagine, ma pare che il lavoro casalingo dia la felicità

 

Da piccoli ognuno disegna il testa il proprio futuro nella migliore maniera possibile. Provate a chiedere a un bambino qual è il lavoro che sogna di fare da grande e ancora oggi vi ritroverete in mano le stesse risposte di sempre: poliziotto, calciatore, astronauta, etc.

Da grandi invece – lo sappiamo – si scende meno facilmente a patti con la propria occupazione. In particolar modo quando ci si deve dire felici o meno dell’impiego che riempie larga parte del nostro tempo. Ma quali sono i lavori per essere felici? Sulla base di questo interrogativo, una recente ricerca inglese promossa dalla compagnia assicurativa LV= ha puntato a stilare una lista dei lavori più soddisfacenti al mondo.

Stiamo parlando di quelle professioni che permettono di svegliarti carico e sorridente al mattino, con tutte le carte in regola per affrontare una nuova giornata di lavoro, e ti vedono rientrare alla sera ancora più felice ed eccitato per quello che hai fatto nelle ore precedenti.

Ebbene, sembra non ci sia nessun bisogno di uscire dalle mura domestiche, perché tra i lavori per essere felici il lavoro più invidiato a oggi è quello casalingo. Avete capito bene: occuparsi della pulizia della casa, della cucina e del sostegno psico-fisico dei propri familiari è la professione che rende più felici al mondo.

 

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Nonostante non si tratti di una posizione stipendiata, sei casalinghi su sette (tra donne e uomini) si sono detti estremamente soddisfatti del loro ruolo. Una percentuale molto alta, dell’87,2%, sul totale di persone che si riconoscono come appartenenti a questa categoria.

Un recente rapporto pubblicato da Il Sole 24 Ore riconosce che il valore reale di tutto questo lavoro non retribuito è pari all’incredibile cifra di diecimila miliardi di dollari, una somma che equivale più o meno al PIL della Cina.

A seguire nella classifica si trovano lavori che richiedono un’importante dose di elasticità mentale, come il management e la gestione di eventi (86,3%) e le arti creative e il design (84,4%). Staccato di pochissimi punti troviamo il volontariato sociale (83,9%), un tipo di lavoro che segue le stesse dinamiche di quello casalingo, non garantisce compensi materiali ma una ricca dose di capitale umano. All’ultimo posto di questa top 5 si trovano invece i lavori connessi al mondo del tempo libero e del turismo (83,7%).

Di contro, dall’altro lato della classifica i lavoratori meno contenti risultano essere coloro i quali sono sono costretti a numerosi automatismi comportamentali: commessi (70,8%), dipendenti pubblici (70%), rappresentanti di commercio e agenti di polizia (rispettivamente 67,4% e 59,4%). E, come fanalino di coda, le persone che lavorano nel campo del marketing, della pubblicità e delle pubbliche relazioni: insoddisfatti e col muso lungo per quasi la metà del loro tempo.

[via indy100]

Marcello Farno

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