Dunque, i fatti: la parrucca afro, di suo, non è politicamente scorretta. Fa scappare un sorriso di quelli semplici semplici, tipo caduta su una buccia di banana, specie se indossata da un calvo. L’importante è che la pubblicità non sia di per sé offensiva. In questi giorni è apparso questo annuncio su Amazon Italia: “Parrucca afro corta per travestimento africano”. Descrizione abbastanza pulita, sicuramente meno offensiva di un qualunque cinepanettone. La foto allegata vede il tipico uomo caucasico col cerone scuro sul viso ed il rossetto, ad imitare malamente l’etnia africana. La sua faccia fa abbastanza ridere. Fine.
La condivisione su Facebook dell’articolo (ora corretta e pulita da frasi razziste) però appariva così:
Sotto l’annuncio, una moltitudine incontrollata di commenti che vanno dall’abbastanza innocua similitudine del tipo nella foto con Carlo Conti, al trollaggio spietato degli utenti che, per fare i simpatici, tirano fuori il più bieco razzismo, la sequela trita e ritrita di luoghi comuni riguardanti le persone di colore, degne dei peggiori dialoghi dei film anni ’80.
Abbiamo oscurato i nomi dei commentatori, anche se non saremmo stati tenuti a farlo (in quanto commenti pubblici), per decenza. Basta davvero poco per far venire a galla l’odio razziale, in Italia nel 2015. Guardate:
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