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Xennial, la generazione passata dal telefono a gettoni all’iPhone

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Con le generazioni bisogna essere chiari, altrimenti si rischia di non capirci granché. Fino a oggi, la Generazione X era quella dei nati tra il 1965 e il 1984. Veniva dopo il Baby Boom (1945-1964), prima dei Millennial (1985 – 2000) e della Generazione Z, quella dei nativi digitali nati dopo il 2000.

Adesso però la catalogazione coatta dell’essere umano occidentale vive un momento si sbandamento con l’introduzione di una nuova generazione, gli Xennial, cioè i nati tra il 1977 e il 1983. La parola è un mash up tra la X e i Millennials.

Si tratta dei pionieri delle nuove tecnologie, di quelli che hanno visto la nascita di internet, degli smartphone, delle app e hanno in sostanza visto il mondo che conoscevano, cambiare repentinamente. Si sono adattati certo meglio di quelli della Generazione X (alla quale appartengo e come vedete sto scrivendo su un papiro con una piuma d’oca).

Sono la generazione dei Goonies e del Nintendo, del floppy e del MiniDisc. Hanno visto i primi cellulari e poi i primi smartphone, hanno conosciuto l’internet 1.0 prima dei social e sono testimoni del più grande cambiamento della società, dai tempi della guerra.

 

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Sarah Stankorb e Jed Oeldbaum di Good Magazine scrivono: “Siamo atterrati in un luogo accogliente e disastrato allo stesso tempo prima della recessione che ha afflitto i Millennial. Tuttavia eravamo ancora abbastanza giovani quando l’economia è collassata, non avevamo ancora investito molto, non abbiamo perso case e pensioni. A differenza di molti generazione X.”

In pratica, si parla dei trenta-quarantenni che ce la fanno, che non si bloccano come i cani da punta quando devono aprire un’app oppure devono usare Skype, che sanno come accendere l’iPhone e il Mac ma anche che ricordano il Walkman della Sony a cassette e il telefono a gettoni.

Quindi sappiate, irriducibili nostalgici dell’originale contro il remake, dei coin op in sala giochi e del T9, che oggi avete un nome, appartenete a una microgenerazione che vi rispecchia. Possiamo solo immaginare una tavola gigantesca con tutti gli Xennial che all’inizio parlano di lavoro e alla fine della cena cantano insieme le canzoni dei cartoni animati giapponesi. Cheers!

Qui potete fare il quiz del Guardian per capire se ne fate parte o meno.

 

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Simone Stefanini

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