TV e Cinema

Dalla Mia Finestra, il film che descrive la quarantena senza parlarne

Ho passato un’ora della mia mattina a guardare dalle finestre degli altri, ed è stata un’esperienza molto istruttiva. Prima che chiamiate le guardie, non ho dedicato la fase due a rubare negli appartamenti, mi è bastato vedere il film di Massimiliano “Mamo” Gionti, regista e montatore, e Massimiliano Marraffa, fotografo, che mette insieme lo sguardo dalla finestra di 360 persone sparse per il mondo e chiuse in casa durante la quarantena.

Un film collettivo, di montaggio e d’associazione di idee, che mostra 360 sequenze di 10 secondi di libertà, provenienti da 64 location diverse. Documentazione del fuori, ripreso con lo smartphone da finestre, stanze, mura, giardini. Le strade vuote, il silenzio, la macchina che passa e diffonde il messaggio “state a casa”, un’ambulanza in sottofondo, ma anche gli applausi dai balconi, il vicino con la musica a mille, i dischi, i sussurri, i bambini, i cani e i gatti, qualcuno che parla, la maggior parte che se ne sta zitta a guardare l’attimo che scorre.

Il film potete vederlo qui sopra. Se pensate sia un noioso esperimento di montaggio, vi troverete a rimanerne ipnotizzati, a pensare che nonostante le differenze tra chi sta in un monolocale con i palazzi davanti alla finestra e chi sta di fronte al mare o in quelle colline che sembrano salvaschermi di Windows, nelle città deserte, stipati in quattro in un appartamento senza il terrazzo o nelle ville col giardino e la piscina, tutti sono stati privati della vita condivisa, del potere di fare quel che vogliono col proprio tempo.

Il film di 60 minuti sarà trasmesso all’esterno della spazio che accoglierà l’installazione realizzata con tutto il materiale ricevuto: una stanza buia di un museo con immagini proiettate sui 4 lati ed il soffitto, dei cuscini per terra per il pubblico. Lo spettatore entrerà in uno spazio fatto di finestre a grandezza da coprire tutta la superficie che si accendono e si spengono in un flusso di immagini che circolano dalle quattro superfici al soffitto, l’audio di registrazione originale sarà uno solo estratto dalle registrazioni originali nel tentativo di creare una narrazione, una storia fatta di frammenti di vita quotidiana: rumori di fondo, dialoghi, commenti, canzoni, musiche, fruscii di alberi. La colonna sonora sarà ”contaminata” dalla registrazione del sassofonista Edoardo Marraffa che cercherà di unire questo rumore di fondo senza annientarlo o svilirlo, con l’intento di delineare un trait d’union fra tutta questa moltitudine di istanti eterogenei. Lo spettatore sarà invitato a vivere attimi di quotidianità e di intimità di altre persone e sarà invitato ad appropriarseli per tentare di tracciare la sua propria storia.

Per tutte le info, visita il Sito Ufficiale

Simone Stefanini

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