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Netflix ha annunciato che abbasserà temporaneamente la qualità dei suoi video in tutta Europa per 30 giorni, riducendo il suo “bitrate“, ossia la velocità di trasmissione utilizzata dal suo servizio di streaming. In questo modo alleggerirà del 25% il traffico sulla rete. Per ora, la decisione riguarda solo l’Europa e non Stati Uniti o altri paesi.
L’accordo è arrivato in seguito alle richieste della Commissione Europea, quando il Commissario europeo per il mercato interno e i servizi, Thierry Breton, aveva esortato l’azienda a rinunciare all’alta definizione e di passare al video a definizione standard, per facilitare la congestione sulle reti durante la pandemia di coronavirus.
In questi giorni, è facile immaginarlo, molti più utenti del solito sono connessi a Internet dalle proprie case e la preoccupazione è che i video in streaming HD invadano le reti a banda larga mentre milioni di persone in quarantena lavorano in remoto.
In seguito al colloquio tra Breton e il CEO di Netflix, Reed Hastings, la società ha dunque stabilito la riduzione della velocità di trasmissione (da cui dipende la qualità dei video) in tutta Europa per i prossimi 30 giorni, riducendo il traffico dati di Netflix di circa il 25%, “garantendo al contempo un servizio di buona qualità per i nostri iscritti”. Iscritti che in Europa, Medio Oriente e Africa, alla fine del 2019 sono 51,8 milioni: il 31% della base di clienti che ha Netflix in tutto il mondo.
Considerando che lo streaming di film, programmi TV, documentari o serie TV utilizza circa 1GB di dati all’ora per ogni flusso di video a definizione standard, rispetto a un massimo di 3GB di dati all’ora per ogni flusso di video HD, speriamo che le cose non cambino di molto. In ogni caso, inutile chiedersi il perché: è giusto così.
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