Durante gli anni della Guerra Fredda la corsa allo spazio era una cosa seria, mica una roba da farci sopra film con attori e robot. Est e Ovest non comunicavano tra di loro, si spiavano e tentavano di capire cosa facessero l’un l’altro non solo politicamente e strategicamente, ma anche in materia di conquista spaziale.
Come sapete, nei paesi sovietici i film occidentali venivano duramente censurati, per poi essere doppiati da una voce narrante in modo approssimativo. Spesso i censori cambiavano dialoghi, tagliavano intere scene e alla fine del film originale rimanevano poche parti mal collegabili tra di loro.
Non solo i film, ma anche i poster erano del tutto riadattati, per non offendere la morale sovietica. È il caso della saga originale di Star Wars (Guerre Stellari), che nei poster dell’URSS, polacchi o ungheresi, diventa un’opera surreale.
Gli artisti che hanno lavorato alle locandine, hanno deliberatamente inventato mostri inesistenti, contraffatto personaggi e hanno creato un altro immaginario, graficamente anche più spettacolare di quello originale.
Trattandosi dei paesi anti-americani per eccellenza, anche nei poster dei film hanno voluto calcare la mano sull’imperialismo e sui cliché dei cowboy, anche se nella saga di Star Wars di cavalli e cappelli western non c’è traccia. Il risultato però è sempre graficamente molto potente.
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