A Pratolino, a pochi chilometri da Firenze, c’è il parco mediceo di Villa Demidoff, una meraviglia che nel 2013 è stata riconosciuta patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco.
Tra le grotte, i giochi d’acqua e i labirinti, la vera attrazione del parco è il Colosso dell’Appennino, un colosso di 10 metri scolpito nel 1580 dall’artista fiammingo Jean de Boulogne, noto come Giambologna.
Guardandolo dal basso appare davvero imponente: il gigante barbuto è accucciato, nudo e la sua figura si staglia sopra un laghetto, rendendo il tutto una visione da film fantasy. Sembra un dio, un guardiano, uno degli antichi, un custode della Terra e della natura. La sua mano è tesa a schiacciare la testa di un serpente dalla cui bocca scorre l’acqua. Ma c’è una cosa ancora più interessante: dentro il colosso si nasconde un segreto.
Oltre alla grotta visibile alla base della scultura per quanto quasi interamente coperta dalla vegetazione, all’interno del Colosso ci sono alcune stanze, nascoste nella parte alta del corpo e della testa. Tramite una scala collocata sul retro della scultura, le grotte sono visitabili e danno la sensazione di trovarsi letteralmente nel corpo del Gigante.
Questo luogo magico è l’ideale per una gita (più o meno) fuori porta, per ammirare da vicino un’opera unica nel suo genere, per vivere un’avventura davvero epica. Il parco è aperto fino a fine ottobre, di venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 20.
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