Poco noto ai più e perfetto per una gita fuori porta, Bassano in Teverina rappresenta una meta ideale per chi desidera scoprire un angolo autentico e ricco di storia nel Lazio. Ma non è l’unico luogo incantevole della zona: la vicina Civita di Bagnoregio, conosciuta come la “città che muore”, incanta i visitatori con la sua posizione sospesa e la sua storia millenaria.
Bassano in Teverina, piccolo centro della provincia di Viterbo, si trova in una posizione dominante sull’omonima valle del Tevere, al confine tra Lazio e Umbria. Il borgo medievale si sviluppa su uno sperone tufaceo, caratteristico del territorio, con vicoli stretti e case in pietra che raccontano l’antica origine del paese. Tra le curiosità più apprezzate vi è una grande scacchiera disegnata in una delle piazzette, simbolo di una tradizione locale che unisce gioco e cultura.
Ma il vero elemento che rende Bassano in Teverina un luogo unico è la sua torre dell’orologio, costruita intorno al 1500. Questa torre è stata eretta inglobando un preesistente campanile, un fatto architettonico raro e ancora oggi avvolto nel mistero. Il motivo per cui il campanile fu letteralmente inglobato nella struttura della torre non è stato mai chiarito, dando origine a leggende che parlano di maledizioni e eventi drammatici sepolti dalla memoria popolare. Questo enigma storico ha contribuito a far riconoscere la torre come un monumento unico al mondo, recentemente inserito nell’elenco delle dimore storiche del Lazio.
Tra i luoghi di interesse del borgo spiccano la chiesa di Santa Maria dei Lumi, edificata in stile romanico all’ingresso del paese, e l’Anfiteatro Giovanni Paolo II, insieme alla scacchiera, spazi che durante l’estate ospitano eventi culturali e spettacoli. Dalle terrazze panoramiche del borgo si può ammirare un suggestivo affaccio sull’intera valle del Tevere, con una vista che spazia fino ai paesi umbri confinanti.
Civita di Bagnoregio, la “città che muore” tra storia e natura
A pochi chilometri da Bassano in Teverina si trova Civita di Bagnoregio, un borgo di origini etrusche noto in tutto il mondo come la “città che muore”. Questa denominazione deriva dalla lenta erosione della collina argillosa su cui sorge, un fenomeno che minaccia la sopravvivenza stessa del centro abitato, ormai quasi disabitato e raggiungibile solo tramite un unico ponte pedonale.
Civita si erge su un promontorio tufaceo che domina la valle dei calanchi, un paesaggio caratterizzato da formazioni geologiche uniche, modellate dall’erosione e dal tempo. La posizione isolata e la morfologia del territorio hanno contribuito a conservare intatto il suo impianto urbanistico medievale, con strade strette, case antiche e la imponente chiesa di San Donato, custode del S.S. Crocifisso ligneo, oggetto di una tradizione religiosa molto sentita.

Il borgo è stato fondato circa 2500 anni fa dagli Etruschi e conserva tracce significative di questa civiltà, come la necropoli etrusca nella zona di San Francesco vecchio e la grotta attribuita a San Bonaventura, in realtà una tomba a camera etrusca. Nel corso dei secoli, Civita ha attraversato dominazioni gotiche, longobarde e dello Stato della Chiesa, mantenendo sempre il suo carattere storico e architettonico.
Oggi Civita è meta di turismo culturale e naturalistico, inserita nell’associazione I borghi più belli d’Italia. L’accesso al borgo è regolamentato da un biglietto di ingresso, che consente di attraversare il suggestivo ponte e immergersi in un’atmosfera sospesa tra mito e realtà. Il borgo ospita eventi tradizionali di rilievo, come il Palio della Tonna, una competizione secolare che si svolge in primavera e autunno, e il Presepe Vivente durante il periodo natalizio, che trasforma le vie medievali in una piccola Betlemme.