Un’isola che si trasforma in Pandora, il mondo immaginario che fa da sfondo a “Avatar: Fuoco e Cenere”, il nuovo capitolo della celebre saga diretta da James Cameron. Sebbene le riprese principali non si siano svolte direttamente lì, il suo paesaggio vulcanico straordinariamente attivo ha fornito l’ispirazione visiva per il territorio del Popolo della Cenere, la tribù Na’vi che abita le zone più ardenti e impervie del pianeta Pandora. Uno scenario incantevole, peraltro facilmente raggiungibile.
La Sciara del Fuoco è il vero cuore visivo dell’ambientazione del film. Si tratta di una conca a forma di ferro di cavallo, formatasi circa cinquemila anni fa a seguito di una gigantesca frana, lungo la quale scivola la maggior parte del materiale vulcanico eruttato dai crateri sommitali. Di notte, questo fenomeno naturale si trasforma in uno spettacolo ipnotico: lapilli incandescenti tracciano scie luminose nel cielo scuro, mentre il fuoco scende verso il mare Tirreno, creando un contrasto cromatico mozzafiato.
La fiamma reale dietro il mondo di Pandora
La scelta di Stromboli come modello per rappresentare il territorio degli Ash People non è casuale. Il regista canadese, celebre per i successi planetari come Titanic e Avatar, ha voluto catturare l’essenza di un ambiente che unisse bellezza e pericolo, un luogo dove la natura primordiale si manifesta in tutta la sua potenza. Il vulcano Stromboli, con la sua attività eruttiva quasi continua, i paesaggi lunari e la sabbia nera delle sue coste, ha offerto un set naturale perfetto per ridurre l’uso della computer grafica (CGI), dando un tocco di autenticità alle ambientazioni del film.
Durante la produzione, la Disney ha valorizzato l’energia autentica del vulcano: le colate di lava e le esplosioni notturne sono diventate l’elemento distintivo del mondo degli Ash People. A simboleggiare questo legame, Disney Italia ha organizzato un evento spettacolare proiettando l’iconica lettera “A” del logo di Avatar sulla famosa Sciara del Fuoco, la ripida depressione vulcanica di Stromboli, fondendo così arte, cinema e natura.
L’isola di Stromboli offre molteplici opportunità per vivere da vicino la magia di “Avatar: Fuoco e Cenere”. Tra le esperienze più suggestive c’è l’escursione al vulcano guidata da vulcanologi esperti. Il trekking conduce fino a punti di osservazione sicuri, a circa 400 metri di quota, attraverso sentieri che si snodano tra vegetazione mediterranea e panorami spettacolari sulla vicina isola di Strombolicchio e l’arcipelago eoliano, specialmente al tramonto.

Per chi preferisce un approccio più rilassato, sono disponibili gite in barca notturne che partono dal porto di Scari. Dal mare, la visione della Sciara del Fuoco è altrettanto spettacolare: le colate di lava che si gettano in acqua generano nuvole di vapore e un gioco di luci tra il rosso ardente e il nero del mare, un panorama che rimanda direttamente alle ambientazioni di Pandora.
Non va trascurata nemmeno la visita ai borghi di Stromboli, come San Vincenzo e Piscità, dove l’architettura tradizionale eoliana con le sue case bianche e i giardini rigogliosi crea un affascinante contrasto con la natura selvaggia del vulcano. Questi insediamenti possono facilmente ispirare l’idea di un villaggio del Popolo della Cenere, costruito in armonia con l’ambiente circostante.
Dal punto di vista geologico, Stromboli è uno dei vulcani più attivi al mondo, con attività eruttiva persistente che ha dato origine al termine “attività stromboliana”, impiegato per descrivere fenomeni eruttivi di intensità contenuta ma frequenti. L’ultima fase parossistica significativa è avvenuta nel 2022, con un’eruzione che ha generato anche una piccola onda di tsunami a causa del materiale lavico caduto in mare.
