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Un borgo da sogno a 1.000 metri, il gioiello vicino Napoli che fa innamorare i turisti: tra rocce e mare cristallino

Affacciata sul mare e circondata dai monti Lattari, offre storia millenaria, arte, terme e sapori unici per un viaggio in Campania

by Claudio Rossi
07/10/2025
in Viaggi
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Borgo vicino Napoli

Un borgo ricco di storia - (dailybest.it)

Nel cuore della penisola sorrentina, arroccata su un rilievo tufaceo a circa 90 metri sul livello del mare, si trova una città ricca di storia e natura che continua ad attrarre visitatori da tutto il mondo grazie alle sue bellezze paesaggistiche, artistiche e culturali. Con una popolazione di oltre 20.000 abitanti, gli abitanti vivono in un contesto unico che unisce il fascino del mare Tirreno con la maestosità dei monti Lattari, tra cui il monte Sant’Angelo, la vetta più alta del territorio che raggiunge i 1.444 metri.

Situata a pochi minuti di treno da Sorrento e confinante con importanti località come Castellammare di Stabia e Positano, è un luogo dove la storia millenaria si intreccia con la tradizione culinaria e le attrazioni naturali, rendendola una meta imperdibile per chi desidera scoprire la vera essenza della Campania.

A pochi chilometri da Napoli

Le origini di Vico Equense sono antichissime, risalenti almeno al VII secolo a.C., come testimoniano le necropoli con corredi funerari rinvenuti nel corso del XX secolo. La città, che ha visto il passaggio di greci, romani e varie popolazioni, è stata menzionata anche nel poema “Punica” di Silio Italico, che cita un guerriero proveniente dalla zona.

Vico Equense, Campania
Vico Equense, in Campania – (dailybest.it)

Nel Medioevo, il borgo si consolidò intorno a mura difensive e al castello, sviluppandosi in numerose frazioni sparse sui monti circostanti. La trasformazione urbanistica più significativa si ebbe nel XIX secolo, con la costruzione di nuove vie di comunicazione e la nascita del turismo termale e balneare, favorito dalla presenza delle famose terme dello Scrajo.

Icona della città, la chiesa di Santa Maria Annunziata si erge maestosa su un costone roccioso a picco sul mare. Costruita nel Cinquecento, rappresenta uno dei più rari esempi di architettura gotica interna sulla costiera sorrentina, con una facciata barocca ricostruita nel XVIII secolo. All’interno, è possibile ammirare opere di artisti come Giuseppe Bonito e Jacopo Cestaro, oltre all’urna funeraria del giurista Gaetano Filangieri, morto nel vicino Castello Giusso.

Edificato probabilmente per ordine di Carlo II d’Angiò tra il 1284 e il 1289, il Castello Giusso è un simbolo storico strategico della città. Originariamente fortezza militare, nel XIX secolo fu trasformato in residenza dalla famiglia Giusso, che ne arricchì gli interni con un ciclo di affreschi e una cappella palatina. Il castello è anche legato a eventi storici di rilievo, come la morte di Gaetano Filangieri nel 1788.

Nate alla fine dell’Ottocento grazie alle sorgenti di acqua solfurea, le terme dello Scrajo sono celebri per le proprietà terapeutiche delle loro acque, utilizzate per curare patologie dermatologiche e respiratorie. Il complesso termale, dotato di una fermata ferroviaria ad hoc, rappresenta una delle attrazioni naturali più apprezzate del territorio, offrendo anche una piacevole esperienza balneare.

Per gli amanti del mare e delle immersioni, il banco di Santa Croce è una delle secche più affascinanti del Mediterraneo. Durante l’estate, questo habitat sottomarino ospita numerose specie marine e vegetali, tra cui il raro corallo rosso, rendendo la visita un’esperienza imperdibile per i sub e gli appassionati della natura marina.

Vico Equense vanta una tradizione gastronomica radicata nelle produzioni locali, che spaziano dall’agricoltura alla pesca. Tra le delizie da assaggiare spiccano il provolone del Monaco, formaggio DOP celebre in tutta Italia, disponibile sia in versione dolce sia piccante, e il riavulillo, un caciocavallo particolarmente saporito. Non si può poi lasciare Vico senza aver gustato una delle sue rinomate pizze, la cui origine è da sempre oggetto di orgoglio locale e di storie popolari che ne attribuiscono la nascita proprio in questi luoghi.

Claudio Rossi

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